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“Giornata della Memoria”,
i giovani al centro
delle commemorazioni della Shoah

ASCOLI - Presentato questa mattina a Palazzo Arengo il ricco programma di iniziative organizzate da "Il Portico di Padre Brown". Si parte lunedì 20 gennaio con il tè yiddish al Circolo cittadino. Appuntamento conclusivo martedì 28 con la cena ebraica al Sestiere di Sant’Emidio
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di Federico Ameli

(foto di Stefano Capponi)

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con le iniziative organizzate dall’associazione culturale “Il portico di Padre Brown” in collaborazione con l’Amministrazione comunale in occasione della “Giornata della Memoria”, la ricorrenza internazionale istituita nel 2005 che il 27 gennaio di ogni anno, in occasione della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, commemora le vittime dell’Olocausto.

Da dieci anni ormai, infatti, “Il portico di Padre Brown” si fa portavoce del messaggio di fratellanza e condivisione lanciato da Papa Giovanni Paolo II, convinto sostenitore della fratellanza tra il popolo ebraico e la comunità cattolica, promuovendo ad Ascoli una serie di eventi volti a tenere vivo il ricordo di una delle pagine più tristi della storia dell’umanità, con particolare attenzione rivolta come sempre ai più giovani.

«Anno dopo anno» spiega infatti Alessia Piccioni, rappresentante dell’associazione «riscontriamo una partecipazione sempre più attiva e numerosa da parte dei ragazzi e delle scuole della città», confermando il successo di un’iniziativa che punta con decisione sull’aspetto formativo nel tentativo di coinvolgere ed educare le nuove generazioni, la classe dirigente di un futuro che non potrà prescindere dai valori e dagli insegnamenti della Shoah.

Riconfermato il format degli anni scorsi, con il tradizionale tè yiddish che verrà servito lunedì 20 gennaio al Circolo Cittadino. A fare da contorno, come di consueto, racconti, aneddoti e motti di spirito, che si alterneranno a musiche tratte dal repertorio popolare ebraico. Un connubio tra commemorazione e condivisione, dunque, che verrà riproposto anche domenica 26 gennaio nella sala dei Savi di Palazzo dei Capitani in occasione della lettura pubblica di “Fino a quando la mia stella brillerà” di Liliana Segre, costretta a declinare l’invito a partecipare per via di alcuni impegni istituzionali. A partire dalle 10,00, studenti, docenti e rappresentanti delle istituzioni si alterneranno nella lettura del libro della senatrice a vita, con al termine l’omaggio musicale dal titolo “Ai sommersi e ai salvati”, in programma alle ore 18,30.

Le celebrazioni raggiungeranno poi il culmine lunedì 27 gennaio nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, con gli interventi del professor Paolo Coen, docente di Storia dell’Arte all’Università degli Studi di Teramo e dei ragazzi della scuola media “D’Azeglio” di Ascoli. Poi alle ore 15 la preghiera congiunta ebraico-cattolica nel settore ebraico del cimitero, dove le due comunità si riuniranno per vivere un momento all’insegna di condivisione e spiritualità, mentre alle ore 21 è in programma al cinema Odeon la proiezione (gratuita) del film “La signora dello zoo di Varsavia” di Niki Caro. Martedì 28 gennaio, nell’aula magna dell’Istituto tecnico “Fermi” di Ascoli, il professor Bruno Maida dell’Università di Torino terrà una lezione dal titolo “La Shoah dei bambini”, con la tradizionale cena ebraico-romanesca, in programma quest’anno negli ambienti del Sestiere di Sant’Emidio, che offrirà la possibilità di gustare le specialità tipiche della cultura ebraica e chiuderà il cerchio delle celebrazioni.

Il sindaco Marco Fioravanti parla di «un’importante occasione per commemorare le vittime dell’Olocausto e mantenere vivo il ricordo della Shoah, contribuendo a diffondere la cultura della tolleranza per sconfiggere odio e violenza». Dello stesso avviso anche gli altri esponenti dell’Amministrazione comunale, rappresentata dal vicesindaco Gianni Silvestri, dall’assessore alla Pubblica Istruzione Monica Acciarri e da Monia Vallesi, assessore agli Eventi.

«Le Amministrazioni che si sono avvicendate – ricorda Silvestri – sono state sempre vicine a Pina Traini e al Portico di Padre Brown, appoggiando fin dall’inizio un’iniziativa che contribuisce a promuovere valori importanti e che ogni anno porta in città nuove esperienze e testimonianze». «È di fondamentale importanza – conclude la Acciarri – coinvolgere i più giovani in queste manifestazioni, dato che la discriminazione è partita proprio dai bambini e dagli studenti. In un momento in cui la storia viene sempre più trascurata dai programmi scolastici, è bene che le Amministrazioni si facciano carico di omaggiare la memoria delle vittime dell’Olocausto».

 

 


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