«Per il Trapani con il girone di ritorno inizia una corsa nella quale dovremo essere coraggiosi. Non dobbiamo guardare l’avversario che abbiamo di fronte, ma solo essere il Trapani, una squadra di matti. E poi vedremo dove arriveremo sempre giocando con il coltello fra i denti – ha dichiarato Fabrizio Castori a “Trapanigranata.it” – Il mercato? La società sa bene chi deve tenere. Io voglio giocatori che hanno fame e che vogliono emergere. Ci stiamo rinforzando e c’è la possibilità che vengano degli argentini (Rossi, Vadalà e Pizzini, ndr)), ma di questo deve parlare la società».
Castori, 64 anni, marchigiano di San Severino, residente a Tolentino, spera di ripete con il Trapani l’impresa compiuta alla guida dell’Ascoli nel campionato di Serie B 2010-2011. Fu chiamato per sostituire Gustinetti. L’Ascoli in piena in Lega Pro e la salvezza sembra un traguardo ormai irragiungibile. E invece con una straordinaria rimonta Castori centrò l’obiettivo regalando ai tifosi bianconeri una gioia immensa. Fu un’impresa memorabile culminata con gran festa popolare in piazza.
Ecco perché Castori, fin da ragazzo tifoso dichiarato dell’Ascoli, è rimasto nel cuore dei tifosi bianconeri. Così come a lui é rimasta impressa sulla pelle quella maglia a strisce bianconere, primo amore calcistico.
Ma stavolta non ci potrà essere spazio per i sentimentalismi. Il Trapani, penultimo in classifica, ha assoluto bisogno di punti per uscire dalle sabbie mobili, mentre l’Ascoli deve riconquistare qualche posizione in zona playoff per non uscire dalla griglia. Al “Provinciale” di Erice, insomma, sarà un battaglia senza esclusione di colpi.
Bru. Fer.
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