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Soprintendenza, la rivelazione di Sgarbi:
«Mi ha telefonato il sindaco di Ascoli
e ho chiamato il ministro» (Video)

FERMO - Il critico d'arte si è mosso dopo una telefonata di Marco Fioravanti. «Il vantaggio non è solo per Ascoli, ma lo è per tutti il fatto che vi sia una Soprintendenza che agisce su un territorio che è stato così ferito»
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di Simone Corazza e Maria Elena Grasso 

Soprintendenza ad Ascoli e non a Fermo o Macerata? L’impronta di Vittorio Sgarbi c’è stata, la sua telefonata potrebbe essere stata decisiva, aver inciso nella scelta del ministro Franceschini.  Una decisione che ha generato aspre polemiche tra Fermo e Ascoli, e punti di vista a dir poco discordanti, per usare un eufemismo, anche nella politica fermana, basti ricordare il recente botta e risposta tra l’assessore regionale Fabrizio Cesetti e il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro. Il delegato regionale al bilancio, infatti, non ha affatto gradito per Fermo la soluzione dell’ufficio periferico, definendolo una “toppa peggiore del buco”.

Ieri sera, in occasione del suo intervento al duomo di Fermo in occasione del Settenario della Madonna del Pianto organizzato dall’Arcidiocesi di Fermo, il famoso critico d’arte e deputato nel gruppo misto, non si è certo sottratto alle domande dei taccuini. E il quesito sull’assegnazione da parte del ministro Franceschini della sede della Soprintendenza Marche Sud ad Ascoli non poteva certo mancare. Sgarbi, come è nel suo stile, non è stato un uomo da ‘mezze verità’. Anzi oggi scopriamo che è stato proprio lui a chiamare il ministro e a perorare la causa ascolana. Lui stesso si definisce ‘responsabile in parte della scelta‘ dopo, però, aver ricevuto la chiamata del sindaco di Ascoli che spingeva per ottenere la sede della nuova istituzione. E entrando nel merito della scelta, il critico d’arte crede sia stata una scelta ‘giusta’.

“Sì, parliamo di un’impresa nella quale sono coinvolto perché quando hanno stabilito che fosse opportuna una Soprintendenza di Macerata, Ascoli e Fermo, ho ricevuto una telefonata del sindaco di Ascoli che mi diceva che loro ci tenevano ad averne la sede. Io ho chiamato Franceschini quindi sono io responsabile in parte di questa scelta che forse e comunque è la più logica e opportuna. Fermo avrà bisogno di una sede distaccata però io quando ho sentito di quest’idea e ho pensato all’importanza anche rispetto ai temi del terremoto che ha investito una parte dell’Ascolano, ho ritenuto che fosse giusta la richiesta del sindaco di Ascoli. Fermo, essendo un’importante città, ha buone ragioni ma immagino che, come accade con tutte le Soprintendenze, ce n’è una in cui c’è la sede e poi il lavro degli ispettori si dirama nelle sedi delle altre città. Non credo quindi che sia un danno per Fermo. Certamente è un vantaggio per Ascoli Piceno ma lo è per tutti il fatto che vi sia una Soprintendenza in più che agisce su un territorio che è stato così ferito”.

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