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Ascoli si prepara:
pronta la palazzina ex Aids,
rientreranno medici in pensione,
l’ex “Luciani” per i contagiati

EMERGENZA -  Il Gruppo Gabrielli ha permesso l'acquisto dei respiratori mancanti per i 21 posti di terapia sub intensiva. Area Vasta 5 ha richiamato 3 anestesisti, 1 chirurgo, 1 pneumologo e 1 nefrologo. Tra dieci giorni Tac per i casi positivi al Pronto Soccorso: l'ha acquistata la Fondazione Carisap. Il punto sui casi di contagio di Ascoli 
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di Maria Nerina Galiè

Mentre ad Ascoli la situazione si aggrava con la conferma di 6 persone positive al Coronavirus, l’Area Vasta 5 non si dà per vinta e continua a lavorare senza sosta per garantire i servizi essenziali, molti dei quali attivando numeri di telefono e contatti telematici. Ma sopratutto è impegnata per portare avanti il piano per le emergenze ed evitare di trovarsi impreparati in caso di necessità.

LA TERAPIA SUB INTENSIVA – E’ pronta la palazzina ed Aids, che si trova in ala separata del Pronto Soccorso dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli. Le opere di adeguamento della struttura sono terminate e, grazie alla donazione del Gruppo Gabrielli che ha fornito 30 posti letto da distribuire tra il “Torrette” di Ancona e l’ospedale di Ascoli, sono al completo anche le attrezzature necessarie per attivare la terapia semintensiva da dedicare ai pazienti affetti dal Covid-19.

«Adesso abbiamo tutti i respiratori – ha detto Cesare Milani, direttore di Area Vasta 5 – in quanto 4 erano già a disposizione, 6 li abbiamo reperiti dalla Pneumologia e gli altri sono stati acquistati dal Gruppo Gabrielli. Tra oggi e domani saranno montati e lunedì (16 marzo, ndr) la struttura potrà partire».

ULTERIORI POSTI LETTO – Ma 21 posti letto potrebbero essere pochi. Ecco allora che è in corso la verifica per adibire la Rsa dell’ex ospedale “Luciani” al ricovero dei pazienti positivi. Questo implicherebbe il trasferimento degli attuali ospiti nella casa di cura “Villa San Giuseppe” e altre cliniche e strutture del territorio.

LA NUOVA TAC – Oltre al Gruppo Gabrielli, è stato indispensabile l’intervento della Fondazione Carisap che ha acquistato un macchinario per Tac destinato al Pronto Soccorso del “Mazzoni”, strumento diagnostico da impiegare per l’esame toracico dei pazienti contagiati. «Ho dato incarico ad un tecnico – ha spiegato Milani – per predisporre un progetto per realizzare un’ala all’interno del Pronto Soccorso ma con ingresso separato. Ci vorrà una decina di giorni affinchè sia pronta».

IL RIENTRO DI MEDICI IN PENSIONE – Altra importante novità è la richiamata in servizio di alcuni medici in pensione: «Abbiamo chiesto la disponibilità a 3 anestesisti, 1 chirurgo, 1 pneumologo ed 1 nefrologo – ha precisato il direttore dell’Area Vasta 5 – e già ieri hanno preso contatto con l’ufficio personale per essere operativi già all’inizio della prossima settimana».

Il sindaco di Ascoli Fioravanti

IL PUNTO SUI CASI POSITIVI AD ASCOLI – Sono al momento 6 nel Piceno, e tutte ad Ascoli, le persone risultate positive al Covid-19. Il primo caso è un uomo di 64 anni, sta a casa monitorato dal medico di medicina generale e dal personale Adi. Con lui sono state messe in isolamento 16 persone, tra cui il nipote che è stato anche sottoposto al test poiché accusava lievi sintomi e, per fortuna, è risultato negativo. Altri tamponi fatte a persone ricollegabili al 64enne, sono negativi. Il secondo caso sta creando non poca polemica e paura ai limiti della psicosi tra i cittadini.  Perché si tratta di un dirigente comunale che ricopriva incarichi importanti e aveva l’ufficio nella palazzina di via Giusti, chiusa già da ieri e con tutti i dipendenti in isolamento. Volontario per quelli che non hanno avuto recenti contatti con il 55enne, imposto per chi invece poteva essere stato esposto al contagio. Si parlava di oltre 50 persone, tra cui colleghi, alcuni con febbre e pertanto sottoposti a tamponi, che da giovedì 12 marzo si analizzano nel laboratorio di virologia del “Mazzoni”.

Ieri sera, 13 marzo, dal sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, la conferma che 4 sono risultati positivi, di cui 3 dipendenti ed il padre di uno di loro (altri invece, già esaminati sono negativi). Già gli sportelli comunali erano stati chiusi al pubblico ma non si esclude, in base al risultato dei prelievi effettuati ed in corso ed all’evolversi della situazione tra coloro che sono in isolamento, che non si renda necessaria una misura ancora più drastica che interesserà anche altre sedi del Comune.

A scopo precauzionale e soprattutto per la carica che rivestono, il sindaco Fioravanti si è sottoposto a tampone, con esito negativo. Tutta la giunta comunale comunque è in auto isolamento. Il dirigente comunale è stato ricoverato all’ospedale “Madonna del Soccorso”, dopo l’iniziale timore per le sue condizioni, adesso sta meglio anche se rimane costantemente monitorato. Non è stato necessario sottoporlo a terapia intensiva con tanto di intubazione.


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