Carlo Mazzone al “Del Duca” il giorno in cui gli è stata intitolata la nuova Tribuna Est
di Bruno Ferretti
Ha vinto scudetti in Italia con Juventus, Inter e Milan, in Germania la Bundensliga con il Bayern Monaco, in Portogallo ha vinto con il Benfica, in Austria con il Salisburgo. Sono le principali tappe raggiunte da Giovanni Trapattoni mitico allenatore in pensione che due giorni ha festeggiato il compleanno numero 81 ricordando in famiglia le principali tappe della sua prestigiosa carriera internazionale.
Con l’ex CT della Nazionale Enzo Bearzot
Non inferiore, fatte le proporzioni, è l’albo d’oro del “nostro” Carlo Mazzone, due anni esatti in più dell’amico Trap con il quale ha contrassegnato un’epoca calcistica fra le più belle e memorabili del calcio nostrano, dando vita a scontri indimenticabili in oltre trent’anni di duelli e mitici scontri in Serie A. Carletto giovedì 19 marzo compie 83 anni.
Con il presidente Costantino Rozzi
Da una decina ha lasciato la panchina dedicandosi a svolgere altri “mestieri”, non meno appassionanti: marito dell’amatissima moglie Maria Pia, papà di Sabrina e Massimo; nonno di Vanessa, Alessio e Iole quest’ultima, 18enne, figlia di Massimo e Isabella Benigni, dotata di eccellenti doti recitative e già avviata verso una brillante carriera artistica. Ora Carlo è anche bisnonno del piccolo Cristian (figlio di Vanessa e Manuel Giandonato, ex calciatore della Juventus) che riempie la casa di allegria inseguendo il pallone fra tavoli e sedie, dribblando avversari che solo lui riesce a vedere.
Con Renato Campanini
Mazzone e Trapattoni, due grandi maestri di calcio, allenatori di primissimo livello collezionisti di promozioni e salvezze. Carletto è stato in A sulle panchine di Ascoli, Catanzaro, Lecce, Cagliari, Brescia, Perugia, Roma, con brevi parentesi a Napoli, Pescara e Livorno, una semifinale di Coppa Uefa persa con il Bologna per differenza reti contro l’Olimpique Marsiglia, un’altra mancata – sempre per differenza reti – con la Roma contro lo Slavia Praga. Il curriculum di Mazzone, veterano degli allenatori italiani con 795 panchine in Serie A: più del Trap, che ha lavorato qualche anno all’estero, nonché come CT della Nazionale azzurra.
La foto che dal 2001 ha fatto il giro del mondo
I due big della panchina sono legati da antica, solida, amicizia alimentata da episodi alla “Peppone e don Camillo”, personaggi resi popolari dal grande scrittore Guareschi, da pungenti battute di spirito come quella volta che in un dopo partita Giovanni, per elogiare il collega appena sconfitto, disse sorridendo: “Mazzone ? È il Trapattoni dei poveri”. Informato della dichiarazione appena rilasciata dal collega, Carlo replicò con prontezza alla sua maniera arguta: “Giovanni ha detto così? Non faccia confusione: è Trapattoni il Mazzone dei ricchi”. Trap colpito e affondato. E giù risate.
Con la moglie Maria Pia e il pronipote Cristian
Carlo si é ritirato con stile, e ora segue il calcio dall’esterno tifando per le squadre che ha allenato in tutte le categorie. È stato un grande tecnico allenatore, soprattutto un educatore capace di trasmettere importanti doti umane ai suoi allievi. Se è vero, come è vero, che tra i primi a fargli gli auguri di buon compleanno ci sono sempre Francesco Totti, Roberto Baggio e Pep Guardiola. Colonne del calcio mondiale. Passano gli anni, tanti anni, ma uno come Carlo Mazzone non si può certo dimenticare. E mille volte grazie per le emozioni e gli insegnamenti che ci hai trasmesso.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati