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San Benedetto, ricetta del M5S:
«Accordo per far spendere
di meno al turista»

SAN BENEDETTO - Un documento con una serie di punti riflessione. «E’ importante il sostegno di ognuno di noi, diremmo in maniera maniacale, alle produzioni e alle attività locali di ogni genere, a partire dai piccoli e piccolissimi acquisti»
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Il Movimento Cinque Stelle di San Benedetto pensa al dopo Coronavirus e a come la Riviera delle Palme dovrà porsi per un rilancio della economia turistica. In tale ottica propone un accordo, a livello di rappresentanti di categoria, soprattutto nell’area della ricettività e dell’accoglienza turistica «per concordare una linea di straordinari trattamenti economici e di promozioni che abbiano un impatto significativo sulla riduzione delle  spese giornaliere di un turista. Abbiamo sempre preso, ora è giunto il momento di restituire qualcosa, vista la situazione generale del tutto eccezionale».

«Un accordo del genere – afferma il M5S in un documento – potrebbe rappresentare il primo passo per un lavoro di coordinamento a livello comunale, o meglio ancora a livello di zona, per proporre al mercato la creazione di una city smart, almeno a livello di offerta turistica, con infinite applicazioni, di cui un banale esempio può essere la creazione di percorsi enogastronomici per ora ma solo per ora soltanto virtuali. In definitiva crediamo sia giunto il momento di vedere il futuro con occhi nuovi, di mettere da parte meccanismi corporativistici e personalismi vari: riemergere da una situazione difficile come quella attuale sarà possibile solo grazie alla collaborazione di tutti e al duro lavoro a beneficio esclusivo del nostro straordinario comprensorio».

Il gruppo sambenedettese dei 5 Stelle, insieme ai suoi portavoce in Parlamento e in Regione, fa notare di voler mantenere un profilo basso in questo momento di emergenza coronavirus ma verrà un momento in cui «sarà giusto e doveroso lavorare per spazzare via al più presto queste gestioni amministrative che hanno dato e continuano a dare prova di completa inadeguatezza».

Nel documento diffuso il Movimento 5 Stella indica alcuni punti essenziali di riflessione.  Eccoli.

1) Nuovi scenari della trasformazione urbana, peraltro in diverse forme già sperimentati in giro per il mondo e oggi a maggior ragione in funzione del dopo-pandemia, sembrano tutti tendere a una visione di prossimità, arrivando a tracciare quelle che vengono definite “città del quarto d’ora”, cioè ad avere in questo raggio dalla propria abitazione ogni elemento necessario alla propria quotidianità, a partire dal telelavoro, ma ancora prima e immediatamente applicabile, all’acquisto di beni e servizi;

2) Laddove possibile per il cittadino, e con un sistema già innescato dalle restrizioni Covid 19, proseguire anche nel post-emergenza con la buona pratica dell’acquisto sotto casa, e nell’allargamento dell’offerta per le attività non ancora presenti: su questo l’amministrazione locale dovrebbe essere in prima linea per incentivarne ogni forma;

3) E’ importante il sostegno di ognuno di noi, diremmo in maniera maniacale, alle produzioni e alle attività locali di ogni genere, a partire dai piccoli e piccolissimi acquisti;

4) Il dover fare fronte negli anni a emergenze di ogni genere, come il terremoto, o come quella non ancora esplosa in tutta la sua drammaticità dell’approvvigionamento idrico, spinge a stravolgere il vetusto concetto di politica, soprattutto a livello locale: è in “tempo di pace” che è necessario assumere decisioni ponderate a livello politico-gestionale, raccolte in un Piano, che mettano al centro la tutela del benessere collettivo senza lasciarsi trasportare dalle pressioni e dall’onda emozionale;

5) Non ci sorprenderebbe, alla luce delle esperienze pregresse sullo stesso tema con la Regione Marche e delle grandi differenze osservate in termini di impatto da coronavirus nella geografia della regione, se le risorse per la promozione del territorio possano prendere strade diverse dal Piceno: è una possibilità alla quale l’imprenditoria privata dovrebbe essere preparata, ed eventualmente aiutata a coordinarsi da chi governa il territorio locale, per proporre e percorrere strade alternative, anche in autonomia ma comunque con una certa efficacia;

6) Pur nella crisi in atto che con ogni probabilità si protrarrà ancora a lungo, a nostro avviso la città San Benedetto può sentirsi moderatamente ottimista, visto che una tipologia importante di acquisizione delle risorse è legata a doppio filo con il turismo nazionale e alle seconde case, queste ultime da sempre presenti in gran numero in città: probabilmente saranno viste come un rifugio sicuro quindi ancora molto utilizzate;

7) La città deve necessariamente lavorare per aumentare la capacità di attrazione turistica, in maniera che ognuno faccia la sua parte, politica e imprenditoria, attraverso l’implementazione dei servizi e dell’accoglienza;

8) Sarà comunque necessario provare a contenere l’emorragia di presenze applicando misure politico-amministrative eccezionali che guardino al medio periodo, anche sacrificando alcune entrate immediate;

«Crediamo – è la conclusione del Movimento 5 Stelle – sia giunto il momento di vedere il futuro con occhi nuovi, di mettere da parte meccanismi corporativistici e personalismi vari: riemergere da una situazione difficile come quella attuale sarà possibile solo grazie alla collaborazione di tutti e al duro lavoro a beneficio esclusivo del nostro straordinario comprensorio».

 

 


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