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«Le mascherine?
Non sono un bavaglio
ma un atto di accusa
contro chi ha deciso
di far fallire una Nazione»

FASE 2 - Anche Ascoli ha aderito alle manifestazioni organizzate in tutta Italia. Il "movimento" si è dato appuntamento in Piazza San Tommaso per chiedere misure concrete a sostegno di famiglie e lavoratori
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“Mascherine Tricolori” in Piazza San Tommaso

Dopo le manifestazioni della scorsa settimana, sono scese in piazza le Mascherine Tricolori anche ad Ascoli (per la prima volta), a Piazza San Tommaso, a distanza di sicurezza, ma ancora più determinate a sfidare il lockdown per chiedere con forza misure concrete a sostegno di lavoratori e famiglie. La manifestazione si è svolta in 70 piazze italiane.

«Dopo l’azione che ci ha visti protagonisti in più di settanta piazze italiane – si legge nel comunicato diffuso dal movimento – siamo tornati in piazza contro chi evidentemente vuole milioni di disoccupati, di imprenditori falliti e di famiglie alla fame».

«La situazione è drammatica – continua – e non intendiamo rimanere in silenzio a vedere fallire le nostre attività o vedere sfrattate le nostre famiglie. Siamo lavoratori, imprenditori, madri, padri, partite Iva: tutte persone che stanno ancora aspettando le misure di aiuto promesse da più di due mesi dal Governo Conte».

«Non abbiamo paura delle multe, stare in piazza è un diritto: non saranno repressioni e divieti a fermare la nostra voce. Il nostro obiettivo – conclude – è uno: combattere per difendere il futuro dell’Italia e delle nostre famiglie. Le mascherine che portiamo non sono un bavaglio ma un atto di accusa contro chi ha deciso colpevolmente di far fallire un’intera Nazione».


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