di Simone Corradetti
Tamponi a tappeto nella casa circondariale di Marino del Tronto per il personale penitenziario e i detenuti, risultati fortunatamente tutti negativi al Coronavirus, compresi gli “ospiti” dell’alta sicurezza (AS3) con pene ostative, e che non hanno usufruito degli arresti domiciliari.
Il carcere di Marino del Tronto
Nelle prossime settimane, sono attesi i test sierologici per la ricerca di anticorpi “Igg” e “Igm” nel sangue, come previsto in una circolare del Ministero di grazia e giustizia. Le attività lavorative dei detenuti, come addetti alle cucine, alla lavanderia, alle pulizie, alla consegna del vitto, vengono svolte rigorosamente con l’utilizzo della mascherina chirurgica, in dotazione anche alla polizia penitenziaria che ha il compito di vigilare all’interno della struttura.
Ogni mattina, i dipendenti e gli avvocati che fanno visita ai propri assistiti, vengono sottoposti al termoscanner per la misurazione della temperatura corporea. Negli ultimi due mesi di quarantena, i colloqui con i familiari dei detenuti sono stati sospesi fisicamente, per essere effettuati via Skype, e riprenderanno per la fine di maggio con l’utilizzo dei dispositivi individuali di sicurezza. Sono ripresi i corsi scolastici in videoconferenza e l’attività in biblioteca.
Restano ancora sospesi, le attività teatrali e di riabilitazione motoria, che coinvolgono la partecipazione di soggetti esterni, come il progetto de “Il mio campo libero” del Csi di Ascoli, che aveva visto coinvolte le squadre di liberi professionisti, imprenditori, sacerdoti e la Sambenedettese Calcio, che fece vista ai detenuti lo scorso dicembre, regalando magliette e tute sportive. Progetti importanti e fondamentali per il recupero e la rieducazione del condannato, come previsto dall’articolo 27 della Costituzione.
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