Nessuna sperimentazione per sistemi di comunicazioni elettroniche di quinta generazione (5 G) nel territorio di Comunanza.
Lo ha stabilito il sindaco Alvaro Cesaroni che con un’apposita ordinanza ne vieta l’utilizzo.
La motivazione a corredo è la tutela della salute dei cittadini.
«Il 5G – si legge nell’ordinanza – si basa su microonde a radio frequenze ancora del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di migliaia di stazioni radio base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili».
Vengono citati, a conforto della tesi, studi come il documento del Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti della Commissione europea e sentenze (il Tar del Lazio ha riscontrato gli “effetti nocivi sulla salute umana” e la Cassazione ha rilevato il nesso causale telefonino-cancro).
«Spetta al sindaco – è ancora parte del testo del provvedimento di Cesaroni – accertarsi delle conseguenze di ordine sanitario, al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibili per i cittadini, e di assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibile, eliminare l’inquinamento elettromagnetico, le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione»
«L’ordinanza ha validità fino all’adozione, del “Piano Comunale per la localizzazione delle Antenne di telefonia mobile” e comunque per un periodo massimo di 180 giorni».
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