di Bruno Ferretti
Sono partiti molto bene i lavori di demolizione della Curva Sud “Costantino Rozzi allo stadio “Del Duca”. Nella prima settimana di lavoro l’impresa “Luigino Mannocchi” di Montalto Marche ha già demolito una buona parte del settore da tempo inagibile. Secondo le previsioni la demolizione dovrebbe essere conclusa entro la fine di luglio o i primi di agosto se non ci saranno intoppi o contrattempi.
Sopralluogo allo stadio del sindaco Marco Fioravanti (Foto Vagnoni)
Al “via ai lavori” hanno presenziato anche il sindaco Marco Fioravanti e l’assessore Nico Stallone.
Confermata, da parte del Comune, l’intenzione di consegnare agli ultras che lo vorranno una pietra ricordo della curva. Per molti di loro sarà un souvenir di quella che è stata una sorta di seconda casa.
Resta anche in piedi l’ipotesi di disputare al termine dei lavori una partita amichevole fra l’Ascoli e il Montalto, squadra dilettanti di Prima Categoria, di cui l’imprenditore Mannocchi da tanti anni è presidente.
L’ultima immagine scattata alla vecchia Curva Sud: la foto di Andrea Vagnoni è destinata a passare alla storia sportiva di Ascoli, e non solo
Lo stadio “Del Duca” fu inaugurato il 12 maggio 1962 con la partita amichevole internazionale tra le squadre dilettanti Italia-Inghilterra (1-0).
I lavori durarono 7 anni, dal 1955 al 1962. Inizialmente fu chiamato “Stadio delle Zeppelle” dalla zona in cui si trovava in quella che 58 anni fa era la periferia della città.
Successivamente fu dedicato a Cino Del Duca, il presidente mecenate di Montedinove che da Parigi sovvenzionava la squadra bianconera allora militante in Serie C. Qualche anno dopo al nome di Cino Del Duca fu aggiunto quello del fratello Lillo.
L’esterno della Sud che non c’è più (Foto Vagnoni)
Lo stadio aveva un solo ordine di altezza, e la Curva Sud poteva contenere circa 3.000 spettatori. Il grande ampliamento fu realizzato nell’estate 1974, dopo la prima storica promozione in Serie A. Lavori eseguiti dall’impresa edile del presidentissimo Costantino Rozzi che nel giro di soli tre mesi (fu definito “lo stadio dei 100 giorni”) lo portò a una capienza di circa 35.000 spettatori (quelli ufficiali…).
Per accelerare i lavori Rozzi convogliò allo stadio tutta la forza lavoro di cui disponeva, facendo tornare ad Ascoli uomini e mezzi dai suoi vari cantieri sparsi in Italia.
Tornando al presente, una volta terminata la demolizione della Sud si procederà alla ricostruzione che, ovviamente, sarà molto più impegnativa sia sotto l’aspetto finanziario che tecnico. Il Comune di Ascoli, proprietario dell’impianto, e la società sportiva che lo utilizza in convenzione, dovranno trovare un accordo per sostenere i costi e procedere alla realizzazione.
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