Oggi 28 maggio si sono presentati di buon’ora alla sua porta, come sono soliti fare. Hanno suonato e mostrato l’ordine di perquisizione. Le persone al campanello erano i Carabinieri della Stazione di Ascoli con i colleghi del Nucleo tutela patrimoni culturale di Ancona. Ad aprire l’uscio un ascolano il quale era convinto di averla fata franca.
Nel suo appartamento, gelosamente custoditi, preziosi reperti di epoca precolombiana, provenienti dal Sudamerica. Il blitz è stato l’atto finale di un’indagine che da tempo sta dietro a importazioni ed esportazioni di reperti archeologici. In tutto sono stati trovati 18 oggetti come punte di lancia, figure devozionali e un vaso, per un valore di svariate migliaia di euro.
Tutti gli oggetti sono stati ovviamente posti sotto sequestro e saranno sottoposti ad accurati accertamenti per appurare il Paese di provenienza e il canale di illecita importazione. L’ascolano, che li deteneva illegalmente, dovrà rispondere di ricettazione alla Procura della Repubblica.
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