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Giornali “vietati” a Mozzano
dopo il Coronavirus
Mozione l’intervento del sindaco

ASCOLI - Il primo firmatario del documento Emidio Premici: «Da quando il titolare dell’edicola tabacchi ha riaperto dopo il lockdown, la rivendita non riceve più quotidiani e riviste lasciando il paese e il circondario privo del servizio». «C'è una palese lesione dei diritti costituzionali»
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Emidio Premici

Mozzano senza giornali.

I residenti della frazione di Ascoli protestano e 8 consiglieri comunali, rappresentanti dei gruppi Noi di Ascoli, Lega con Salvini e Scelta Responsabile hanno depositato in Comune una mozione per denunciare la situazione e invitare il sindaco Marco Fioravanti ad intervenire presso la ditta che ha interrotto la fornitura di quotidiani e riviste nella rivendita numero 1673 della frazione di Mozzano.

Un’interruzione che si protrae da quasi due mesi e giudicata immotivata dai consiglieri comunali Emidio Premici (Noi di Ascoli), Piera Seghetti (Noi di Ascoli), Mauro Agostini (Lega), Patrizia Petracci (Lega), Elena Stipa (Lega), Flavia Cenciarini (Lega), Maurizio Simonetti (Lega) e Alessio Rosa (Scelta Responsabile).

Come stanno le cose?

Piera Seghetti

«Da metà aprile – spiega Emidio Premici, primo firmatario del documento e residente nella frazione – quando il titolare dell’edicola tabacchi ha riaperto dopo la chiusura per l’emergenza da Coronavirus, la rivendita non riceve più quotidiani e riviste, lasciando il nostro paese e il circondario senza edicola.

È un fatto grave che lede il diritto di informazione di una popolazione in un territorio periferico, ancor di più in una fase di emergenza sanitaria dove essere informati tramite i tradizionali mezzi di comunicazione era ed è tuttora una necessità di tutti, specie tra gli anziani». 

Nella mozione si precisa che fin dalla riapertura la società di distribuzione, l’Adriatica Press Spa, non ha inviato alcuna comunicazione al titolare circa la sospensione.

«Ad oggi resta una decisione arbitraria, senza alcuna spiegazione. Da sei settimane – affermano i firmatari della mozione – il titolare della rivendita e altre persone delegate hanno provato a contattare l’azienda, ma ogni tentativo, sia telefonico sia via mail, è risultato vano.

La chiusura dal 14 marzo al 13 aprile della rivendita per comprensibili motivi di sicurezza e salute legate all’emergenza non può rappresentare un motivo ostativo alla prosecuzione dell’esercizio della licenza».

Oltre al danno sociale per la comunità, c’è anche quello economico per la rivendita, l’unica da Porta Romana ad Acquasanta, che ha subito un inevitabile calo di fatturato e di clientela, in un momento già difficile come quello attuale.

Elena Stipa

«L’Adriatica Press deve delle spiegazioni urgenti: non si può lasciare un territorio senza un servizio così importante, né danneggiare un titolare in possesso di regolare licenza. C’è una palese lesione di diversi diritti costituzionali», conclude Premici.

E aggiunge: «Con questo atto chiediamo al sindaco di intervenire in merito, sia per avere informazioni sugli obblighi contrattuali in capo alla società distributrice sia per fare di tutto per ripristinare quanto prima il servizio».

Anche ad Arquata del Tronto si protesta perché l’edicola non riesce ad aprire privando i residenti, martoriati dal terremoto, all’informazione cartacea.

Il caso è stato sollevato anche in Regione con una interrogazione presentata dal consigliere Piero Celani (Forza Italia).


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