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Il grande ex Adelio Moro:
«L’Ascoli con Abascal
era sulla strada della retrocessione»

SERIE B - L'indimenticabile capitano: «La società doveva affiancargli un tecnico esperto in grado di dare consigli, come fu ai miei tempi Aldo Sensibile»
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Adelio Moro lo scorso anno al “Del Duca” in occasione del 120° dell’Ascoli Calcio

di Bruno Ferretti

«Ma che sta succedendo ad Ascoli ? Ha preso la strada della retrocessione e questo è un rischio da scongiurare. Io, da vecchio ex, tengo all’Ascoli e spero riesca a salvarsi. La situazione si sta compromettendo ma è ancora rimediabile».

Parole di Adelio Moro, capitano e punto di forza dell’Ascoli a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.

Moro quando era capitano bianconero

«Ho visto le ultime due partite in tv e sono rimasto francamente molto deluso. Come si fa ad affidare la squadra ad un tecnico straniero che non ha mai allenato in B ? Abascal ha fatto bene in Primavera ? D’accordo, ma è tutta un’altra cosa. Se la dirigenza, che non conosco, aveva deciso di puntare su questo giovane tecnico, doveva farlo affiancandogli un altro tecnico di esperienza, uno che potesse dargli i consigli giusti. Un po’ come fu ai tempi nostri con Aldo Sensibile. Abascal aveva assoluto bisogno di una figura così, magari un ex calciatore. Io ho svolto questa funzione nel Brescia quando arrivò Lucescu. Non parlo per me, visto che lavoro per un’altra società (Inter, ndr). Lo dico solo perché tengo molto all’Ascoli, e spero tanto che possa salvarsi».

Adelio Moro dalla sua Bergamo lancia il grido d’allarme. È stato uno dei più grandi ex bianconeri di tutto i tempi restando molto affezionato ai colori bianconeri.

A Moro (al centro) venne assegnato il “Premio Costantino Rozzi” nel dicembre 2018 nella Sala della Ragione di Ascoli


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