«Dopo la chiusura dei Centri diurni ormai da molti mesi a causa del Covid e la loro parziale e lenta riapertura, chiediamo all’Amministrazione comunale di San Benedetto se le persone con disabilità e le loro famiglie abbiano un sostegno o alternative adeguate a gravi disagi e sacrifici prodotti da mesi di isolamento, o se invece pesi ancora tutto sulle loro spalle».
Il Comune di San Benedetto
La domanda arriva da Katiuscia Chiappini, coordinatrice comunale di Italia Viva. «Riceviamo preoccupate segnalazioni in questo senso e riteniamo gravissimo che ad oggi il Comune non abbia ancora attivato il servizio di assistenza in forma domiciliare a supporto delle funzioni genitoriali e dei bisogni delle famiglie per tutti gli utenti che ne necessitano e non solo per quelli con situazioni più gravi. Ognuno di loro – aggiunge – ha comunque bisogno di continuità terapeutica e di costante attenzione, pena regressione che comporta complicazioni, ulteriore disagio e ripercussioni sul nucleo familiare nonché costi a carico delle famiglie. Famiglie che il virus ha catapultato in un doppio dramma, in un’emergenza nell’emergenza. Nessuna di loro – conclude la Chiappini – a prescindere dal grado di difficoltà in cui versa il disabile deve essere abbandonata e lasciata sola un giorno di più. L’Amministrazione si attivi ora, subito».
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