di Bruno Ferretti
La situazione di classifica dell’Ascoli, da preoccupante che era, si è fatta ora ancor più angosciante. La sconfitta di Venezia (2-1 reti di Aramu, Scamacca e Firenze) ha reso problematica una classifica che era ancora discreta. Graduatoria non ancora compromessa, ma poco ci manca, a otto giornate dalla fine e con le antagoniste che sembrano avere tutte qualcosa in più sia sul piano del gioco che della tenuta atletica.
A Venezia, venerdì sera, l’Ascoli ha sonnecchiato, ma con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto portare a casa un risultato positivo di fondamentale importanza per tenere accesa la fiammella. E invece…
L’esordio in panchina del nuovo allenatore Dionigi non è stato fortunato. Ma quando si cambiano quattro allenatori nel corso di una stagione è segno che qualcosa non quadra a livello societario, che non si hanno idee chiare sul programma da portare avanti e che si vive alla giornata.
L’Ascoli avrebbe potuto pareggiare nel finale di primo tempo quando Ninkovic non è riuscito ad appoggiare in rete un assist di Scamacca che aveva superato Lezzerini. Un errore davvero grossolano che in Serie B non si dovrebbe vedere. Il serbo in avvio di ripresa è poi stato sostituito e anche questa volta ha mostrato segni di insofferenza.
Nel secondo tempo l’Ascoli ha cercato in tutte le maniere di portarsi avanti centrando due volte il palo: prima con Brosco (che poco prima si era visto ribattere dal portiere una conclusione ravvicinata) di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo e nel finale con un tiro-cross di Andreoni che è finito addirittura prima sulla traversa e poi sul palo. Resta il fatto che quando una squadra perde sei partite sulle ultime sette disputate non ha molti alibi.
Fiducia e speranza di potercela ancora fare ci sono tutte, ma più passa il tempo e più si affievoliscono. Ogni partita, a partire dalla prossima, è decisiva per la salvezza. Sarà così quella di lunedì 29 giugno (ore 21) in casa contro il Crotone che sta lottando a denti stretti per la promozione diretta in Serie A.
Se il campionato finisse oggi Livorno, Cosenza e Trapani(tutte e tre vittoriose nell’ultimo turno) sarebbero retrocesse direttamente in Serie C, mentre Ascoli e Cremonese disputerebbero i playout.
E’ veramente difficile comprendere come l’Ascoli, partito per disputare un campionato tranquillo di medio-alta classifica sia andato così velocemente degradandosi. Ma tanto è.
Oltremodo delusi i tifosi bianconeri che, come in passato, avrebbero seguito in massa la squadra del cuore. Ora hanno capito che il da playoff l’obiettivo potrebbe diventare raggiungere i playout e non si può sbagliare più niente. Non è la stessa cosa.
Dionigi sperava in qualcosa di meglio e invece ha iniziato con una falsa partenza. L’Ascoli ha segnato il passo. Ma tutti sanno che per vedere la mano di un tecnico sulla propria squadra bisogna aspettare almeno qualche partita. Una non è attendibile. E ne mancano pochissime…
Ascoli di nuovo sconfitto, a Venezia finisce 2-1 e la striscia negativa si allunga
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