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Rilancio del Piceno:
«Puntare sull’idrogeno verde»

L'IDEA del Movimento 5 Stelle sul progetto che punta a sviluppare le energie rinnovabili senza emissione di CO2. Il senatore Fede: «Sfruttarne le potenzialità per alimentare i treni di alcune tratte oggi prive di elettrificazione»
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«Sensibilizzare il Governo sulla necessità di un nuovo “corridoio” del Centro Italia come volano di sviluppo economico e turistico dei territori colpiti dal sisma, che unisca Roma con l’Adriatico, il Piceno e il Sud delle Marche anche grazie all’uso dell’idrogeno verde come fonte di alimentazione dei treni, è una nostra priorità».

Il senatore Fede

A parlare è il senatore Giorgio Fede, a nome anche dei parlamentari del Piceno, in merito al progetto per lo sviluppo dell’idrogeno verde e delle sue applicazioni e prime sperimentazioni.

«L’idrogeno verde, ottenuto esclusivamente con fonti rinnovabili e a zero emissioni di CO2, è considerato “un fattore abilitante” nei piani di decarbonizzazione dell’Unione Europea, in settori come i trasporti e l’industria chimica e siderurgica -spiega-. Le specifiche decisioni saranno rese note dalla Commissione Europea nelle prossime settimane.
Abbiamo accolto i suggerimenti da una realtà del territorio interessata a sfruttare le potenzialità dell’area a cavallo tra Umbria, Marche, Lazio ed Abruzzo, attraverso la sperimentazione dell’utilizzo di idrogeno verde prodotto in loco per alimentare i treni di alcune tratte ferroviarie, oggi prive di elettrificazione».
«La ricostruzione di questi territori può essere inoltre un’occasione per ripensare i modelli tradizionali di sviluppo, utilizzando le più avanzate tecnologie ambientali, anche in relazione all’uso dell’idrogeno, per attuare il nuovo modello delle comunità energetiche introdotto dalla nuova direttiva sulle fonti rinnovabili -conclude Fede-. Sappiamo inoltre che il Governo sta lavorando sulle nuove diagonali ferroviarie, come quella del Mediterraneo per il Sud. Siamo alla vigilia della presidenza italiana del G20 e l’avvio di progettualità integrate di tale respiro non può che beneficiare all’immagine del nostro paese come vetrina del Green Deal Europeo e un modello da imitare a livello internazionale, dimostrando che l’Italia sa mettere in atto una visione di sviluppo di lungo periodo, soprattutto nei territori dove ve ne è urgente bisogno».

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