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Radiologia interventistica,
al “Mazzoni” è operativa h12
Milani: «Le macchine non bastano,
dietro ci vogliono le persone»

AREA VASTA 5 - Il servizio era stato inaugurato 6 mesi fa con l’entrata in funzione del nuovo angiografo. Durante il Coronavirus è maturato il progetto con l’assunzione di nuovo personale. Un’equipe di 3 professionisti lavorerà in team con il reparto di Medicina Vascolare al fine di garantire una risposta immediata, tutti i giorni compresi i festivi, a patologie tempo dipendenti
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Carlo Marinucci, Cesare Milani, Maria Virginia Boni e Fabio D’Emidio

di Maria Nerina Galiè

Sei mesi fa, quando è stata inaugurata la nuova sezione di Radiologia interventistica all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli il Covid era un perfetto sconosciuto. E, all’ombra del nuovo angiografo, si coltivava il sogno di offrire una risposta totale ai pazienti affetti da malattie tempo dipendenti,  legate all’apparato circolatorio.

Carlo Marinucci

Oggi, 3 luglio, sono stati Cesare Milani, direttore di Area Vasta 5, insieme con Carlo Marinucci, direttore dell’unità operativa complessa di Radiologia, ad annunciare che si è avverato il sogno, maturato durante -nonostante, tengono a sottolineare i dirigenti – i lunghi mesi di emergenza sanitaria.

«A partire da questa settimana – ha annunciato Marinucci – il servizio sarà operativo in h12, cioè in orario diurno, compresi i festivi. Questo ci permetterà di affrontare con efficacia numerose patologie tempo dipendenti».

«Poiché la tecnologia da sola non basta – ha esordito Milani – ma dietro le macchine ci devono essere le persone, nel marzo scorso abbiamo assunto un medico già formato nel campo della Radiologia interventistica».

Si tratta della dottoressa Daniela Gabrielli e viene dall’ospedale di Chieti. Affiancherà il responsabile del servizio Fabio D’Emidio e il collega Paolo Pagano, permettendo così l’operatività per 12 ore.

«L’Area Vasta 5 ha fatto anche un grande sforzo che gli è valsa l’introduzione di nuovo personale infermieristico. Mancano i tecnici. Speriamo arrivino presto», ha precisato Marinucci.

Maria Virginia Boni

«Personale qualificato – ha evidenziato il dottor D’Emidio – e lavoro in team  insieme con il reparto di Medicina vascolare(diretto dalla dottoressa Maria Virginia Boni, ndr) sono le basi su cui poggia l’efficacia della risposta all’utenza. Il duplice scopo è di ridurre i tempi di ricovero e il rischio di complicanze».

«Il paziente di Medicina vascolare – è intervenuta la dottoressa Boni – se non trattato in tempi rapidi può andare incontro a conseguenze invalidanti, diventando un peso per la famiglia e per tutta la società. Adesso abbiamo la possibilità di dare un risposta concreta in un settore ancora povero di strutture adeguate».

«Il prossimo obiettivo sarà quello di arrivare a coprire 24 ore – ha anticipato Milani – che al momento ha solo il “Torrette” di Ancona.

Il Covid ci ha insegnato che non bisogna lesinare sulla Sanità. E’ necessario che vengano abbattuti i paletti, di budget e compartimentali , e che ci permettano di assumere tutto il personale che serve. Abbiamo tanti macchinari e tutti all’avanguardia. Entrati anche grazie alla generosità di molti. Ma abbiamo difficoltà a trovare medici e tecnici».

La Radiologia interventistica in questa nuova fase ha sempre più bisogno dell’appoggio di Medicina Vascolare per  selezionare le patologie, da Pronto Soccorso o mediante l’attività ambulatoriale che prima della pandemia effettuava da 30 a 40 valutazioni settimanali che si tramutavano i circa 6 interventi, sempre alla settimana.

Fabio D’Emidio

«Sono procedure molto lunghe e complesse», hanno spiegato i medici D’Emdio e Boni.

Nel primo semestre del 2020 la Radiologia interventistica ha eseguito 400 interventi. Nel reparto sono state avviate nuove tecnologie terapeutiche come i sistemi di “ablazione a microonde” per trattamenti di tumori primitivi e secondari del fegato e di altri distretti corporei o l’ utilizzo, in casi selezionati, di sistemi ad iniezione di anidride carbonica nel circolo arterioso mediante un iniettore automatico al posto del classico mezzo di contrasto iodato (ad esempio in caso di pazienti allergici al mezzo di contrato o con problematiche di funzionalità renale). Quest’ultima tecnologia è attualmente nella disponibilità di un numero limitato di centri di Radiologia interventistica in Italia.


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