di Andrea Pietrzela
(fotoservizio di Andrea Vagnoni)
Ci è arrivata una segnalazione e noi siamo andati a controllare. Abbiamo puntato i fari della rubrica del lunedì Luci sulla città sulla chiesa di San Pietro in Castello, edificio in stile romanico attualmente sconsacrato che sorge tra Piazza Ventidio Basso e Porta Solestà. E la segnalazione che ci è giunta, in effetti, ha meritato un approfondimento: come si vede dalle foto, una pianta di fichi ha attraversato un muro della chiesa.
L’albero spontaneo si sviluppa sulla parete che si vede dal parcheggio: impossibile non notare questi due metri di vegetazione. Il danno, oltre che estetico su un edificio considerato da Giambattista Carducci “l’antico sacro monumento ascolano”, rischia di diventare anche strutturale. Le piante di fico infatti sono molto potenti, robuste e resistenti, capaci di svilupparsi anche tra un mattone e l’altro e molto difficili da estirpare definitivamente perché le sue radici crescono dall’interno, come si può notare da una delle foto che abbiamo scattato. Con l’andare del tempo, se non dovesse esserci manutenzione, la pianta spaccherà definitivamente il muro e la parete crollerà.
Anche la chiesa di San Francesco ha a che fare con i rami ostici di un fico. Oltre a numerose macchie di verde sulla facciata, cioè di Parietaria cresciuta spontaneamente visibile soprattutto da Piazza del Popolo, sulla chiesa si intravede una pianta di fichi all’estremità del lato che si affaccia su via del Trivio. Trattandosi di una finta parete e quindi di un cornicione vero e proprio, il fico selvatico non avrebbe difficoltà nell’attraversarlo da parte a parte. La situazione deve essere tenuta sotto osservazione: se la pianta cresciuta spontaneamente dovesse espandersi incontrollata, qualche pezzo di muro potrebbe cedere, cadere fino a terra e fare danni seri.
Restando in Piazza del Popolo, del verde si intravede anche sul lato destro del Palazzo dei Capitani, ma qui il danno sembra essere più estetico che altro, come quello che creano anche alcuni locali della zona abbandonando le proprie fioriere al loro destino. Situazione tranquilla anche alla chiesa di Sant’Agostino, dove qualche Parietaria si intravede sul rosone e sull’arco sopra l’ingresso principale.
Tutta pulita la chiesa di Santa Maria della Carità, conosciuta come la chiesa della Scopa (Piazza Roma) ristrutturata di recente, curati al massimo la Cattedrale di Sant’Emidio (Piazza Arringo) e il Palazzo dell’Arengo. Qui, per fortuna, le piante di fico non sono ancora arrivate.
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