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Fioravanti: «Ricostruzione,
nuovi provvedimenti e meno tasse:
ecco come ripartirà la montagna»

ASCOLI - Il sindaco ha aperto la prima giornata di convegni del progetto “Ricostruire il Piceno, riabitare l’Appenino” organizzato da “Officina Italia” e, nell’occasione, ha spiegato come intende aiutare la ripresa dei Comuni rurali dopo terremoto e pandemia. Ecco il suo intervento integrale
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Roberto Di Vincenzo, coordinatore di “Officina Italia” e il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti

di Andrea Pietrzela

Il problema dello spopolamento delle aree interne, la ricostruzione post sisma, il rapporto con il nuovo Commissario straordinario per la ricostruzione Legnini e non solo.

Sono stati diversi gli argomenti toccati dal sindaco Marco Fioravanti in occasione dell’apertura della prima giornata di convegni nell’ambito del progetto “Ricostruire il Piceno, riabitare l’Appenino”, organizzato da Officina Italia, di Carsa, in collaborazione con la Fondazione Symbola, con Federparchi – Europark Italia, con Ance, Cgil, Cisl, Uil e con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Il progetto, che punta fino al Forum mondiale sull’abitare 2023, ha mosso oggi i suoi primi proprio passo da Ascoli e dalle Marche e coltiva l’ambizione di raccogliere le migliori esperienze maturate nella nostra regione, in Abruzzo, in Umbria, in Emilia Romagna e in tutta la dorsale appenninica, per conoscere, approfondire e divulgare la conoscenza delle problematiche che vivono tutti i Comuni rurali e per proporre soluzioni concrete, dal tipo e dal metodo di ricostruzione fino, appunto, al futuro modo di abitare.

Non solo edilizia post sisma, dunque, ma anche economia, demografia, geografia e geopolitica. Sono stati tanti i temi toccati in questo primo dei tre giorni di convegni, che è stato inaugurato dalle parole del primo cittadino di Ascoli, Marco Fioravanti.

Roberto Di Vincenzo, Marco Fioravanti e Fabio Renzi durante il dibattito

SPOPOLAMENTO«Da Ascoli lanciamo questo nuovo grido di dolore di spopolamento dalle aree interne verso la costa: o salviamo le aree interne con un nuovo piano di sviluppo, oppure perderemo centralità – ha esordito il nono sindaco d’Italia, il primo delle MarcheLo abbiamo già vissuto in altre situazioni: se le aree interne venissero disabitate, andremo incontro a diversi problemi anche di tipo strutturale.

Dobbiamo capire dove vogliamo portare le città, le aree intermedie e le aree interne dopo il terremoto e dopo la pandemia, che ci costringono a ripensare il nostro modo di vivere.

Oggi non possiamo andare avanti tenendo a mente soltanto il fattore tempo per gli spostamenti, ma, soprattutto dopo la quarantena, ribaltiamo questa concezione della vita mettendo al centro la qualità della vita, che può essere alzata anche sfruttando nuove opzioni come il digitale utile sia per scalare la competitività sia per l’aspetto economico».

E RICOSTRUZIONE«Le aree interne dell’Appennino – continua Fioravanti – stanno vivendo una fase assolutamente fuori dall’ordinario. In alcune zone, la ricostruzione post sisma di fatto non è mai partita: posso dire che con il Commissario Legnini abbiamo aperto un dialogo importante e abbiamo una prospettiva di speranza rispetto al passato: ripartiremo ascoltando le esigenze dei sindaci dei vari territori».

Il sindaco mentre riposiziona il microfono

CITTÀ METRO-MONTANA«Quest’oggi, dal centro storico, sono anche partiti “I borghi dei sibillini – annuncia il primo cittadino – 6 percorsi da 6 ore e 15 km da fare zaino in spalla per riscoprire la natura e il territorio.

Per recuperare l’area interna non occorre lamentarsi, ma tendere la mano agli altri territori: Ascoli deve puntare a diventare una città metro-montana.

Se non costruiamo una rete di progetti attraverso gli amministratori, non riusciremo a recuperare le aree interne.

Vogliamo attuare tutto ciò attraverso la rete e cogliere l’opportunità offerta dalla fibra, che presto arriverà in tanti Comuni, per aiutare anche l’integrazione economica e lavorativa tra pubblico e privato».

PROTOCOLLO E TARI«Una cosa fondamentale è non solo ridurre il tempo di velocità degli atti, ma anche ricostruirli con efficacia: nel passato si è passato più al tempo che all’efficacia degli atti stessi.

Ho già avuto tre incontri col Commissario, stiamo lavorando ad un nuovo protocollo che dovrebbe uscire giovedì.

Oggi le imprese hanno bisogno di semplificazione anche e soprattutto dal punto di vista legislativo, anche qui speriamo in un decreto che sia costruito secondo le esigenze.

È inutile girarci intorno. C’è bisogno di sartorialità, cioè di di interventi fatti “su misura” delle aree su cui andranno ad operare. Le aree interne devono recuperare attività e servizi, c’è bisogno di coraggio da parte di tutti.

Noi ci crediamo fortemente.

Non a per caso, abbiamo elaborato anche l’abolizione della Tari, per chi porterà la residenza, da gennaio 2021.

Vogliamo salvaguardare le aree per salvaguardare le varie identità territoriali, che sono molto importanti: un’Italia piatta e orizzontale perderebbe le sue particolarità e dunque gran parte della sua attratta turistica».


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