Tanti i “furbetti” scovati dalla Guardia di Finanza che non vigila solo sul corretto versamento delle tasse.
La lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, da sempre è improntata anche alla tutela delle “uscite” dello Stato, a contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica.
In questo settore le Fiamme Gialle operano per prevenire e reprimere i casi di indebita percezione e di malversazione delle uscite pubbliche, anche per contrastare corruzione, concussione, peculato e abuso d’ufficio.
In questo ultimo periodo, caratterizzato da una diffusa richiesta di sovvenzioni pubbliche per sopperire alle situazioni di difficoltà economiche derivate dall’emergenza Coronavirus, l’attività di controllo si è concentrata sulla verifica che gli aiuti erogati vadano a chi ha realmente bisogno.
Il Comando provinciale di Fermo della Guardia di Finanza ha così scovato un indebito percettore della pensione di guerra di circa 15.000 euro, un’altra che ha dichiarato il falso per farsi assumere da un ente pubblico, e due casi di assegnazione di case popolari a cittadini che hanno nascosto l’effettiva entità del loro patrimonio.
Per altri responsabili è stata invece accertata la non veridicità delle informazioni contenute nelle domande per altre forme di aiuti statali: non avevano inserito i redditi di altri componenti del proprio nucleo familiare.
I particolare sulla corretta percezione del Reddito di Cittadinanza.
Il sussidio è rivolto a soggetti in possesso, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, di alcuni requisiti specifici, sia soggettivi che economici ben precisi.
Gli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle, anche grazie all’efficacia delle banche dati e delle informazioni accessibili al Corpo, hanno permesso di individuare sino ad oggi 3 soggetti, a vario titolo, sprovvisti dei requisiti necessari a percepire l’emolumento.
In un caso il percettore del reddito ha omesso di dichiarare la proprietà di 5 immobili, negli altri due casi i richiedenti non hanno invece indicato redditi percepiti.
Tutti sono stati segnalati all’Inps per la revoca e restituzione del sussidio. Le indagini nello specifico settore sono tuttora in corso per individuare ulteriori illeciti.
Infine, nell’ambito della tutela della spesa pubblica, il Nucleo di Polizia economico-finanziaria fermano ha accertato danni erariali per oltre 2,5 milioni di euro ed individuato e segnalato 10 responsabili di diverse violazioni, con riferimento all’indebita erogazione “a pioggia” di varie tipologie di indennità, giornaliere e mensili, indipendentemente dal previsto effettivo impiego specifico del personale.
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