Tragedia a Ponte d’Arli:
Giovanni De Angelis
schiacciato dalla ruspa,
il padre morì il 26 luglio di 25 anni fa

ACQUASANTA TERME - L'uomo, di 55 anni e residente a Cervara, è rimasto incastrato nella pala del pesante mezzo dopo un volo di venti metri. Non si esclude che la causa possa essere stato un malore. Inutili i soccorsi. Nel Comune montano vive ancora l'anziana mamma della vittima. Il cordoglio del sindaco Stangoni
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Si è ribaltato con la ruspa ed ha fatto un volo di venti metri rimanendo incastrato nella pala meccanica del pesante mezzo.

Così è morto Giovanni De Angelis, 55enne residente nella frazione Cervara – del Comune di Ascoli ma limitrofa ad Acquasanta – oggi sabato 25 luglio intorno alle ore 11,30 mentre stava lavorando nella cava Santa Caterina di Ponte d’Arli (a due passi da Acquasanta) per conto di una ditta della provincia di Pesaro.

Ad estrarlo sono stati i Vigili del fuoco di Ascoli accorsi sul posto insieme con i sanitari della Croce Verde della Potes di Acquasanta e dell’ambulanza medicalizzata inviata dal 118 di Ascoli.

Ma le tempestive cure non sono servite a nulla. L’uomo è morto sul colpo.

 

Era stata anche allertata l’eliambulanza, ma “Icaro” non si è alzato in volo dalla base di Fabriano.

Ora sono i Carabinieri ad indagare sulla dinamica dell’accaduto.

Non si esclude che l’uomo, considerato esperto dell’utilizzo dei mezzi estrattivi, abbia avuto un malore.

Un tragico destino ha voluto che il 26 luglio di 25 anni fa morisse Giuseppe De Angelis, padre di Giovanni.

Giuseppe fu schiacciato da tronchi che si sganciarono dal camion con cui l’uomo stava facendo una consegna in una segheria della costa picena.

Date maledette perchè il 25 luglio di ulteriori anni addietro, a perdere la vita era stato il nonno di Giovanni, padre di Giuseppe.

Nel centro termale vive ancora l’anziana mamma di Giovanni De Angelis, Rita Bastiani, testimone di entrambe le tragedie.

Il sindaco di Acquasanta, Sante Stangoni, ancora esterrefatto per l’accaduto, si stringe intorno alla famiglia ed in particolare alla signora Rita.

 


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