«Già sabato sera, quando le prime indiscrezioni su quello che sarebbe stato il testo definitivo del cosiddetto decreto agosto sono cominciate a circolare, mi sono messo in contatto con la sottosegretaria Alessia Morani: a lei ho evidenziato il malumore degli imprenditori marchigiani rispetto a provvedimenti monchi, che escludono la nostra regione da quel sostegno deciso che il governo ha destinato solo alla regioni del Sud Italia.
Sono certo che si troverà una soluzione intelligente ed efficace».
Lo ha detto oggi il presidente della Camera di commercio delle Marche, Gino Sabatini, a proposito dei “passi in avanti da compiere nelle prossime ore sui contenuti definitivi dell’ultimo provvedimento del governo”.
«Morani era ben consapevole di quelle che sarebbero state le forti e giustificate lamentele del nostro tessuto imprenditoriale – ha detto ancora il presidente -, che invece vuole tenersi legato alle regioni più competitive del Paese.
Abbiamo bisogno, per questa ragione, di una cura pubblica attenta ed efficace, che tenga conto delle 4 crisi che in un decennio si sono abbattute sulle Marche (la grande recessione, il fallimento di Banca Marche, il terremoto e ora la pandemia) e che ci hanno indebolito».
Il presidente camerale ha ricordato che, nelle scorse settimane, «la ministra De Micheli ha annunciato un importante rilancio infrastrutturale che interessa anche la nostra regione, e sul quale vigileremo perché ci siano i progetti definitivi, i finanziamenti e i tempi giusti per completarlo».
«Ma è evidente che le infrastrutture sono al servizio di un sistema produttivo che deve essere messo nelle condizioni di tornare a essere competitivo», ha concluso Sabatini.
«Confido, dunque, che ci possano essere delle sostanziali correzioni nel Decreto: non per banali questioni di campanile, ma per una necessità effettiva».
In seguito alle dichiarazioni di Sabatini, la sottosegretaria Morani ha commentato: «La decontribuzione per il mezzogiorno approvata nel Decreto agosto è una misura giusta che ha l’obiettivo di promuovere la crescita del nostro Sud in un momento di estrema difficoltà per il paese.
Sono consapevole però che altre zone dell’Italia sono molto in sofferenza: mi riferisco a tutti i territori in cui insistono ad esempio aree di crisi complessa.
Ho proposto per questo al ministro Patuanelli di verificare le condizioni per estendere questa misura anche alle aree di crisi complessa.
Sarebbe un provvedimento utile ad aiutare interi distretti industriali a ripartire e a tornare ad essere competitivi con risvolti molto positivi anche per l’occupazione».
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