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Devozione alla festa del Beato Bernardo
Il vescovo D’Ercole: «Affrontiamo
il Coronavirus con coraggio»

OFFIDA - Centinaia di fedeli arrivati dai comuni limitrofi di Marche e Abruzzo, per una edizione dei festeggiamenti diversa a causa del Covid. Le parole del vescovo e l'insegnamento del frate
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Il Santuario durante la due giorni

testo e foto di Simone Corradetti

Devozione e preghiera, sabato 22 e domenica 23 agosto, alla festa del Beato Bernardo da Offida, con centinaia di fedeli arrivati dai comuni limitrofi di Marche e Abruzzo. Uno dei santi cappuccini più longevi d’Italia, vissuto dal 1604 al 1694, e beatificato da Papa Pio VI il 25 maggio 1795.

Il vescovo D’Ercole

Quest’anno i festeggiamenti, hanno assunto un aspetto più familiare ed intimo, a causa dell’emergenza Coronavirus. Oltre ai posti contingentati in chiesa, sono state posizionate un centinaio di sedie nella piazza adiacente al Santuario, per seguire le funzioni religiose all’aperto, davanti al maxi schermo. Non sono mancati gli artisti del “Fof” e la consueta pesca di beneficenza.

Sabato sera alle 21, il ministro provinciale delle Marche padre Sergio Lorenzini, ha voluto ribadire «la vita umile e misericordiosa di fra Bernardo, sempre vicino ai poveri e agli ammalati. Tutti dovremmo prendere esempio da lui».
Infine, nella messa domenicale delle ore 11, il vescovo della diocesi di Ascoli Giovanni D’Ercole, è stato accolto dal corpo bandistico di Offida, dal parroco padre Giacomo Rotunno, e dal rettore del convento padre Antonio Porfiri. «Il Beato Bernardo – ha detto il vescovo – era un uomo semplice e coraggioso. Per questi motivi, dobbiamo affrontare il Coronavirus nella preghiera, ma senza farci prendere dal panico, perché la paura appartiene a Satana».

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