di Walter Luzi
E’ tornato a cuocere il pane l’antichissimo fornetto lungo il sentiero che da Umito sale per le cascate della Volpara. Dopo i lavori di restauro, completamente realizzati e finanziati da un gruppo di volontari della frazioni vicine, l’inaugurazione.
Fatta in casa anche questa, come il pane e la prima cacciannanz’ di questo emozionante vernissage. Tanti gli amici saliti fin quassù per la breve e sobria cerimonia, insieme ai veri protagonisti, gli autori del restauro, e alle loro famiglie.
Alcune targhe e pergamene ricordo sono state consegnate da Ascenzio Santini ai personaggi più meritevoli di queste montagne. Buon vino, che sgorgava per l’occasione direttamente dalla roccia, e le note del tradizionale organetto, hanno completato la festa. Una insegna in legno realizzata a mano da uno dei volontari, Alberto Ciampini, è stata apposta ad una delle pareti di arenaria vicino all’antico fornetto, a ricordo della bella impresa.
I volontari di Pozza, Umito, Paggese e Montacuto, spesso espressione delle rispettive Comunanze, stanno ripulendo e rendendo più facilmente percorribili i sentieri più suggestivi di questo versante acquasantano, unico marchigiano, dei Monti della Laga. Un posto incantato e ricco di bellezze naturali, ma poco conosciuto, rispetto ai più vasti versanti laziale ed abruzzese, e troppo spesso dimenticato.
Un’opera volontaria la loro eseguita in completa autonomia, e mettendo mano anche ai propri portafogli per fare fronte alle indispensabili spese vive. Una lodevole iniziativa di entusiasti autoconvocati, che né i terremoti, né la pandemia, evidentemente, hanno piegato. Orgoglio di Laga che non morirà mai. Una prova lodevole, e da imitare, di amore smisurato per la propria terra e per le proprie radici, su cui molte istituzioni deputate dovrebbero profondamente riflettere.
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