di Maria Assunta Mandozzi
(medico veterinario)
Il gatto può essere definito uno degli animali più educati che si conoscano. Grazie al gruming (leccamento) puliscono minuziosamente ogni parte del loro corpo da qualsiasi elemento o odore estraneo e cercano posti idonei dove urinare e defecare scavando piccole buche e ricoprendo poi in modo certosino i loro bisogni. Non tutti saranno d’accordo su questo, soprattutto se si tiene conto dei cattivi odori che alcuni gatti rilasciano in giardini e abitazioni. Ebbene dobbiamo distinguere tra le normali deiezioni e gli spruzzi di feormoni (rilasciati da gatti interi) necessari e naturali per segnalare il territorio.
E’ importante fare una distinzione per il bon ton dei gatti indoor (tenuti in casa) e outdoor (gatti che vivono fuori)
I gatti indoor hanno un unico problema comportamentale che è proprio quello dell’istinto naturale alla marcatura territoriale…ma quando il loro territorio è la nostra casa il problema diventa importante. La soluzione è semplice: castrazione e sterilizzazione dei soggetti. La convivenza tra noi e i nostri gatti in un luogo chiuso (casa) necessita di questo compromesso. Se questo offende il vostro credo o avete preoccupazione o remore per l’intervento dovete dare la libertà al vostro amico felino e lasciare che esprima la sua indole all’esterno.
Per tutti gli altri comportamenti poco ‘bon ton’ del gatto (salire sui tavoli, acciambellarsi su abiti, coperte pulite o divani e sedie, rubare cibo, ecc..) nulla potete fare perché, a differenza del cane, al quale potete insegnare il bon ton, per i felini la vostra casa è il loro territorio e per questo ne vogliono il pieno controllo… che a voi piaccia oppure no. Inutile quindi alterarsi o sgridarlo… il gatto non vi prenderà neanche in considerazione e continuerà a godersi la sua casa!
Per i gatti outdoor è importante precisare che come tutti i felini ama la solitudine e non necessita di socializzazione tranne durante il periodo degli accoppiamenti (per i gatti indoor queste caratteristiche comportamentali sono smussate soprattutto perché fin da piccoli vengono fatti crescere in una società mista uomo/gatto)
Questo concetto fa capire come sia difficile riuscire a gestire le colonie feline. Soggetti diversi per età, sesso, indole vengono fatti riunire in ambienti adibiti al cibo dai ‘gattari/gattare’ (persone volontarie che si occupano delle necessità alimentari e di salute delle colonie) .
In natura i gatti lottano per il territorio facendo allontanare il gatto più debole, in natura i soggetti più forti (maschi o femmine) sequestrano il cibo e non fanno avvicinare altri animali, istintivamente le gatte mamma proteggono aggressivamente la loro prole da attacchi di altri soggetti, …insomma le colonie feline lasciate a se stesse diventano veri e propri campi di battaglia.
Nelle colonie feline ciò che disturba di più la collettività sono i miagolii continui di lotta, gli odori nauseabondi dei feormoni e non ultimo la sporcizia e i cattivi odori lasciati dagli avanzi di cibo lasciati sul posto.
Nel rispetto dell’indole felina e del benessere della collettività queste sono le regole da osservare:
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