Ancora vi stupite se, dopo aver cercato “Sicilia” su Google, sul sito dell’Ansa vi appare una pubblicità di un hotel di Taormina? Credete davvero di aver aggirato l’algoritmo di Facebook e di aver riscoperto i post di vostri amici che non vedevate? Lo sapevate che il termine “meme” deriva dalla zoologia? E’ vero che il 65% degli italiani non riesce a distinguere una fake news? Il vostro giornale preferito è il “Daily Me”? Preferite costruire le vostre opinioni nelle praterie o nei recinti?
Si parla di questo e molto altro nel volume “Social…mente” di Lanfranco Norcini Pala (edizioni San Paolo), da pochi giorni in libreria.
Una risposta dell’utente che non vuole essere prigioniero della rete è possibile e l’autore ascolano, esperto di comunicazione, la propone: approcciare il digitale con un pensiero analogico, disvelare i meccanismi di funzionamento dei social media, recuperare la dimensione del confronto e del dialogo tra gli utenti.
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