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Acquaroli a valanga nel Piceno:
Castelli, Casini e Antonini
fanno il pieno di voti

MARCHE 2020 - Mancano solo due seggi per il dato definitivo. Vittoria storica per il centrodestra marchigiano dopo 25 anni di governo di centrosinistra. La vice presidente uscente e l'ex sindaco sopra le 7mila preferenze, tra i leghisti lotta all'ultimo voto. Referendum, trionfo del Sì con il 68,8%
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Il nuovo governatore Francesco Acquaroli

di Renato Pierantozzi

Vittoria del al referendum costituzionale per la conferma della legge sul taglio dei parlamentari e storico trionfo del centrodestra alla Regione Marche con Francesco Acquaroli di Fratelli d’Italia che ha sconfitto Maurizio Mangialardi che resiste solo nella provincia di Ancona.

Tra i candidati consiglieri del Piceno, i re delle preferenze (a 2 seggi dal dato definitivo) sono l’ex sindaco Guido Castelli di Fratelli d’Italia, la vice presidente uscente Anna Casini del Pd e il leghista Andrea Maria Antonini al termine di un avvincente testa a testa con Monica Acciarri fatto di sorpassi e contro sorpassi.

Castelli con oltre ottomila voti personali si candida ad un ruolo di primissimo piano (vice presidente?) nell’esecutivo targato Acquaroli.

Per Pd, Lega e FdI la conquista di un seggio ad Ancona dovrebbe essere scontata, mentre per l’assegnazione del quarto pass bisognerà attendere anche la ripartizione dei resti su base regionale.

Secondo una prima ripartizione dei seggi ancora non ufficiale però, a livello regionale FdI otterrebbe 7 seggi, 2 Forza Italia, 8 alla Lega, 1 a Civitas, 1 all’Udc, 2 ai Cinque Stelle, 1 a Italia Viva (che però lo cederebbe al candidato presidente sconfitto giunto secondo, Maurizio Mangialardi), 1 Rinasci Marche e 7 al Pd. 

Sono questi gli esiti dell’election day andato in scena domenica e lunedì. Si dovrà invece attendere martedì per lo spoglio delle “comunali” che nel Piceno hanno riguardato soltanto i comuni di Appignano del Tronto e Cossignano.

Maurizio Mangialardi

Per la destra si tratta di una vittoria epocale in Regione visto che il centrosinistra governa Palazzo Raffaello ininterrottamente dal 1995.

LO SPOGLIO – I dati ufficiali ormai quasi definitivi (1.574 seggi su 1.576) hanno confermato i pronostici con Acquaroli in testa con il 49,13%, seguito da Mangialardi (37,28%), Mercorelli dei 5Stelle all’8,62%, Mancini (Dipende da noi) al 2,29%, Fabio Pasquinelli (Lista Comunista) all’1,41%. Sotto l’1%  gli altri candidati.

Tra i partiti in doppia cifra ci sono Pd in testa con il 25,06%, poi Lega (22,43%) e Fratelli d’Italia (18,43%). I 5 Stelle conquistano, al momento, il 7,12% dei consensi, mentre Forza Italia si ferma al 5,88%.

Stessa tendenza anche nel Piceno (213 sezioni su 214, manca all’appello un seggio ascolano) dove Acquaroli ha sfondato il muro del 50% (51,71%), mentre Mangialardi si è fermato al 35,32%. Staccati il grillino Mercorelli (8,87%), Roberto Mancini (Dipende da noi) al 2,04% e la lista Comunista di Fabio Pasquinelli (1,16%). Sotto l’1% tutti gli altri.

Il Pd è il primo partito (23,73%) tallonato da Fratelli d’Italia (22,78%) e Lega (20,38%). Staccati grillini (7.01%) e Forza Italia (5,45%)

Anna Casini al voto

LE PREFERENZE – Quasi definitivi anche i dati sulle preferenze dei singoli candidati consiglieri in 213 seggi su 214.

In casa Fratelli d’Italia Guido Castelli è largamente primo (8.611 record del Piceno e secondo in tutte le Marche dopo il pesarese Biancani, ndr), seguito da Andrea Assenti (3.385), Monica Mancini Cilla (1.659) e Anna Rita Cinaglia (1.133). I leghisti Andrea Maria Antonini e Monica Acciarri hanno combattuto quasi voto su voto, ma alla fine l’ha spuntata il primo (3.702 a 3.402) per trecento voti.

Ottime performance anche per l’ex sindaco di Montalto, Raffaele Tassottti (1.957) e la collese Nadia Lucadei (1.274).

Anna Casini guida la lista del Pd (7.954, terzo miglior risultato regionale). seguita da Augusto Curti (5.337), Paolo D’Erasmo (4.271) e Valeria Cardarelli (961).

Tra i grillini in testa c’è Peppino Giorgini (1.235). Piero Celani (2.070) è il primo di Forza Italia, Fabio Urbinati (1.477) quella di Italia Viva, Giorgio De Vecchis (1.029) quella del Movimento per le Marche, Andrea Cardilli quella per Mangialardi presidente (1.511) e Massimiliano Castagna quella dell’Udc (464).

In vantaggio anche Gianni Silvestri (Civici per Acquaroli) con 1.201 voti e Valeriano Camela (Il Centro per Mangialardi, 723) che ha messo la freccia in extremis su Domenico Novelli (698).

Andrea Antonini

IL VOTO NEI COMUNI – Ad Ascoli città (51 sezioni su 52) Castelli sta battendo tutti con 3.874 preferenze, seguito dalla Casini (2.547), Antonini (1.770), Curti (1.446), Acciarri (1.271), Celani (1.019) e Silvestri (903). Acquaroli si è imposto con il 59,62% (dato definitivo) rispetto al 29,83% di Mangialardi e il 7,21% del grillino Mercorelli.

A San Benedetto (43 seggi su 43) il più votato è stato il vice sindaco uscente Andrea Assenti con 1.894 preferenze che hanno fatto diventare Fratelli d’Italia il primo partito con il 23,16% dei voti. Ha retto comunque molto bene anche Castelli con 907 voti rispetto ad esempio ai 207 presi da Assenti nel capoluogo (dato parziale). Al secondo posto il Pd con il 20,73% e 1.107 voti per Paolo D’Erasmo e 842 per Anna Casini.

Terza piazza per la Lega che conquista il 17,44% con 559 voti per Antonini e 486 per Acciarri.

I consiglieri uscenti, entrambi sambenedettesi, Fabio Urbinati e Peppe Giorgini portano a casa rispettivamente 676 voti e 556 voti. Meglio di loro è andato il “pasionario” della sanità, Giorgio De Vecchis con 750 preferenze. Tra i forzisti Piero Celani ha conquistato 373 voti.

A Force plebiscito per il sindaco Curti con 622 voti e l’80,69% per il Pd. Offida e Castorano si confermano roccaforti del Pd con il 40,59% e il 37,95% dei consensi al pari di Ripatransone (42,22%) dove Paolo D’Erasmo ha ottenuto 475 voti personali. Pd primo partito anche a Grottammare (23,79%), Arquata (26,45%), Rotella (41,04%), Venarotta (30,11%), Comunanza (33,84%), Montegallo (43,33%), Palmiano (44,30%) e Cossignano (47,84%).

Proprio Palmiano è stato il primo comune delle Marche a terminare le operazioni di voto.

Guido Castelli

La Lega è il primo partito a Montalto (54,93%) trainata dall’ex sindaco Tassotti (522 voti), Acquasanta (25,95%), Appignano (27,8%), Carassai (30,79%), Montemonaco (29,30%), Monsampolo (21,80%), Massignano (28,79%), Cupra Marittima (29,16%).

Fratelli d’Italia, trainata da Castelli e Assenti, si impone a Castel di Lama (25,15%), Castignano (28,13%), Folignano (23,96%), Roccafluvione (25,41%), Montefiore (25,56%), Acquaviva (27,7%), Maltignano (53,37%) con 498 voti per Monica Mancini Cilla.

LE PREVISIONI –  I dati reali hanno confermato in pieno i sondaggi della vigilia e anche gli exit poll delle ore 15 che avevano indicato una distanza “irraggiungibile” tra Acquaroli e Maurizio Mangialardi con un distacco di oltre 10 punti: 47-51% a 34-38%.

Anche le successive proiezioni (fonte Opinio Italia per la Rai) con una copertura del campione pari all’8% avevano ribadito la tendenza con Acquaroli avanti al 48,1% seguito da Mangialardi (34,7%), dal grillino Mercorelli (10,5%) e da Roberto Mancini (Dipende da Noi) al 3,2%

IL REFERENDUM – Il Sì ha vinto in modo schiacciante anche ad Ascoli città e in tutto il Piceno. Il risultato definitivo  sotto le Cento Torri (52 scrutinate) ha visto il Sì al 67,65% (16049 voti), mentre il No si ferma 32,35% (7.995 voti). Ha votato il 64,46% degli aventi diritto pari a 25.018 ascolani.

A livello provinciale, il Sì ha vinto 68,86% (70.383 voti), mentre il No si ferma al 31,14% (31.831).

L’AFFLUENZA –  I 214 seggi allestiti nel Piceno si sono chiusi alle ore 15.

Il dato definitivo (fonte Regione Marche), relativo all’affluenza si attesta al 57,67% con punte massime del 72,73% ad Appignano del Tronto, dove si è votato anche per il sindaco, e minime ad Acquasanta Terme (38,55%). A San Benedetto ha votato il 56,42%, mentre ad Ascoli ha sfiorato il 60% (59,92%) alla luce anche dei tantissimi big della politica cittadina scesi in campo che hanno fatto sicuramente da traino.

Piero Celani al voto

Sopra la media diversi comuni tra cui Force (67,93%) dove c’era il sindaco Augusto Curti tra i candidati.

Nel 2015, nel Piceno, era stata del 47,36%, ma si votò soltanto la domenica, mentre nel 2010 si arrivò al 61,40% (domenica e lunedì).

Comunque c’è stato un balzo di oltre 10 punti rispetto a cinque anni. A livello regionale l’affluenza è stata del 59,74% (1.574 sezioni su 1.576).

 

 

I DATI RELATIVI ALL’AFFLUENZA

LO SPOGLIO IN DIRETTA SUL SITO DELLA REGIONE MARCHE (PRESIDENTI)

LO SPOGLIO IN DIRETTA (VOTI LISTE E PREFERENZE)

 


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