Il mondo del calcio è in subbuglio. Anche le società di Serie D ed Eccellenza lanciano il loro grido d’allarme. Sedici club, capitanati dal Montegiorgio, a cui si sono accodate tutte le maceratesi tranne la Recanatese (quindi Tolentino, Montefano, Sangiustese e Valdichienti Ponte), mettono in luce le problematiche legate soprattutto all’aspetto economico: «Servono prese di posizione certe e decise altrimenti il mondo del calcio non professionistico rischia di morire e con esso anche un indotto che dà sostegno e lavoro a migliaia di persone».
Nel frattempo, le altre società minori, più preoccupate per l’aspetto sanitario, hanno ottenuto tre appuntamenti con i vertici del Comitato Regionale Marche: venerdì 16 ottobre alle 17 sarà il turno delle squadre di Promozione, sabato 17 alle 10 delle squadre di Seconda Categoria e lunedì 19 alle 15,30 delle squadre di Prima Categoria.
«A causa delle limitazioni imposte e per garantire il corretto distanziamento, l’accesso alla riunione è consentito ad un solo rappresentante per società», si legge nella nota emanata oggi da Ancona, la quale ufficializza anche il rinvio di Sangiustese – Anconitana a causa dell’isolamento di alcuni giocatori rossoblù. Il Trodica, primo club maceratese alle prese con un caso di positività, ha ripreso ieri sera ad allenarsi. Infatti, i tamponi fatti a tutti i giocatori e i membri dello staff tecnico sono risultati negativi.
Nel dettaglio, ecco la lettera sottoscritta da Montegiorgio, Tolentino, Castelfidardo, Porto Sant’Elpidio, Atletico Gallo Colbordolo, San Marco Servigliano Lorese, Urbino, Vigor Senigallia, Sangiustese, Fossombrone, Jesina, Biagio Nazzaro, Grottammare, Montefano, Valdichienti Ponte e Atletico Azzurra Colli. «La situazione legata al Covid 19 ha indubbiamente messo in ginocchio il calcio dilettantistico ai massimi livelli, considerando tutte le problematiche che hanno chiamato in causa le società di Serie D ed Eccellenza. Per le nostre società infatti è sempre più difficile mandare avanti una stagione che rischia seriamente di metterle in ginocchio. In breve sono questi i punti che stanno creando i maggiori danni alle nostre realtà:
1. mancati incassi da botteghino e abbonamenti: la chiusura degli stadi (solo parzialmente attenuata dalla possibilità di apertura al 15% della capienza approvata con il DPCM del 13 ottobre) e l’impossibilità di avere il pubblico alle partite impedisce di avere quegli introiti che per molti di noi sono vitali per sopravvivere;
2. credito di imposta. Per il mondo dilettantistico è stata una mazzata: salvo rarissime eccezioni, le formazioni dilettantistiche non possono usufruire di questo strumento che sta invece aiutando notevolmente altre realtà (pensiamo alla Lega Pro, alla Lega Volley e al Basket che si erano costituite nel Comitato 4.0), data l’esclusione dalla piattaforma di tutte le compagini sportive che usufruiscono della legge 398. Un’occasione persa, ma irrinunciabile, per rilanciare l’intero movimento;
3. agevolazioni nelle iscrizioni: per l’Eccellenza un minimo vantaggio c’è stato, anche se minimo, nessuno invece per la Serie D che si è trovata a dover pagare quasi 50mila euro con la quota fissa di 19mila euro. Nessuno sconto, come promesso dalla Lega Nazionale Dilettanti durante il lock-down. Nulla, considerando anche che un terzo dello scorso campionato non si è disputato; anche in questo senso doveva essere previsto un ristoro economico che purtroppo non c’è stato;
4. questione protocolli. In merito alle continue sanificazioni degli spogliatoi, degli spazi comuni o anche per quanto riguarda l’effettuazione dei test sierologici, non sono previsti vantaggi o altre situazioni di sostegno. Spese molto pesanti e onerose anche queste, che incidono negativamente sia per la Serie D che per l’Eccellenza. Tutti questi fattori vanno ad influire negativamente sull’organizzazione della stagione per i campionati che hanno già preso il via come Serie D ed Eccellenza. Servono prese di posizione certe e decise altrimenti il mondo del calcio non professionistico rischia di morire e con esso anche un indotto che dà sostegno e lavoro a migliaia di persone».
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