Commercianti, palestre e società sportive:
è rivolta contro le chiusure
Incontro via web con il Comune

ASCOLI - Le competenze dell'Arengo, difronte al Dpcm, sono nulle ma si può far pressione su Governo e Regione. Le realtà sportive: «Su 4.000 tesserati, solo tre positivi». Si cercano interventi condivisi. Il sindaco Fioravanti e l'assessore Stallone: «Vogliamo capire e valutare insieme"
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Piazza del Popolo

di Franco De Marco

Anche ad Ascoli, come in tante piazze d’Italia, sta per esplodere la protesta contro le chiusure e le limitazioni imposte dal Dpcm per combattere la diffusione del Coronavirus. A protestare non sono solo i titolari di bar, ristoranti, pizzerie, titolari di palestre e società sportive, ma anche, per solidarietà, tutti gli altri commercianti. «Se chiudono loro chiudiamo anche noi» hanno detto i titolari di molti negozi aderenti a Wap, l’associazione dei commercianti, pur non  essendo stati toccati dalle limitazioni previste dal Dpcm. Insomma la rivolta alle misure del Governo rischia di allargarsi.

L’Arengo, al quale naturalmente il movimento di protesta si è rivolto, però cerca di placare gli animi, di far ragionare quindi di governare la protesta. Per domani giovedì 29 ottobre, alle ore 19, online, con il collegamento al link https://global.gotomeeting.com/join/172487301, è stato indetto un incontro tra commercianti e amministratori pubblici.

L’assessore Nico Stallone

Dice l’assessore comunale Nico Stallone: «Ascoltiamo tutti coloro che hanno dovuto interrompere la propria normale attività  in base al nuovo Dpcm per avere proposte o azioni da poter attuare nel nostro ruolo di amministratori locali».

A seguito all’ultimo decreto, al malcontento e alla protesta in atto da parte di commercianti, titolari palestre e mondo sportivo, il Comune ha dunque proposto un incontro via web per ascoltare proposte e farsi poi portavoce della città di Ascoli nelle sedi istituzionali, Governo in primo luogo, ma anche la Regione.

Il sindaco Marco Fioravanti, l’assessore comunale al commercio e allo sport Nico Stallone, e tutta la giunta comunale, riaprono dunque il confronto in particolare con il settore del commercio, come era avvenuto proficuamente dopo il primo lockdown, per ascoltare e favorire, sottolinea lo stesso Nico Stallone, «una protesta costruttiva».

«Vogliamo capire e valutare insieme» è il messaggio dell’Amministrazione comunale. Difronte al Dpcm del presidente del Consiglio Conte il Comune per la verità non può fare molto se non, appunto, recepire motivazioni e proposte da girare a chi di dovere. Quasi sicuramente si andrà ad una manifestazione di piazza dei commercianti come avvenuto in tante altre città delle Marche e di tutta Italia. La chiusura alle 18 è ritenuta dai pubblici esercizi la mazzata finale ad un settore che era in ripresa dopo il lockdown di inizio anno. L’estate, per bar e ristoranti, aveva dato segnali incoraggianti di ripresa anche grazie all’accordo con il Comune per utilizzare maggiormente gli spazi all’aperto.

Ora si ritorna da capo. Si fa sentire anche la voce delle società sportive che nel capoluogo piceno sono molto numerose. Fa notare l’assessore Nico Stallone: «Su 4.000 associati fino ad oggi sono stati riscontrati solo tre casi positivi al Coronavirus».

Se è vero che le limitazioni del Dpcm hanno il principale scopo di limitare la circolazione e i contatti allo stretto necessario, è anche vero che non si può certo paragonare le situazioni delle grandi citti con la piccola provincia dove gli spostamenti a volte sono solo di poche centinaia di metri senza bisogno di mezzi pubblici. Momento molto delicato. Ma la tutela della saluta deve rimanere il principale obiettivo di tutti ma proprio tutti.

 


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