Un dipendente di una importante azienda pubblica del Piceno si era concesso un Capodanno a Mosca. Fin qui sembrerebbe tutto normale e potremmo anche parlare di un breve periodo di meritate ferie e di riposo per un sambenedettese di 58 anni.
Ma queste “ferie” comprendevano anche permessi sul lavoro retribuiti, come previsto dalla legge 104 del 1992 sull’assistenza dei familiari con disabilità.
Lui ne aveva diritto in quanto assisteva la madre di 96 anni. Non solo, ma anche documentato la sua vacanza di fine anno sui social. Probabilmente a qualche collega questo non è andato giù ed ecco che il nucleo di polizia economico-finanziaria del Comando provinciale di Ascoli della Guardia di Finanza, che opera anche effettuando controlli in materia di spesa pubblica, ha voluto vederci chiaro.
Hanno indagato consultando le risultanze elaborate dall’Ufficio Frontiera della Polizia dell’aeroporto di Fiumicino e quelle di una nota compagnia aerea russa, che hanno poi comparato alla documentazione acquisita presso l’azienda dove il 58enne lavorava.
Ecco allora che le Fiamme Gialle hanno rilevato diversi transiti, con destinazione Mosca, nel periodo di fine 2019 che risultavano “coperti” dalla fruizione dei permessi “a retribuzione piena” previsti dalla “Legge 104”, per complessivi nove giorni.
Comportamento che integra anche una “truffa ai danni dello Stato o di altro ente pubblico” (articolo 640 del codice penale) e che all’uomo è costata una denuncia alla Procura della Repubblica di Ascoli, che ha già emesso e notificato l’avviso di chiusura indagini.
L’uomo rischia una reclusione da uno a cinque anni e una multa da 309 a 1.548 euro, oltre all’addebito del connesso danno erariale che è già stato segnalato alla Corte dei Conti.
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