Sembrava un affare imperdibile e un 32enne di San Benedetto aveva creduto di fare l’affare su uno dei tanti siti ricchi di annunci di privati. Aveva messo gli occhi addosso a una consolle musicale “All-in-one”: schermo touchscreen, tastiera digitale, mixer, effetti di colore del suono, effetti beat, collegamenti esterni con altre sorgenti. Il prezzo era davvero competitivo, la disponibilità immediata.
Al 32enne non è stato però sufficiente entrare in possesso prima dell’acquisito della copia del documento di identità del venditore, del suo numero di cellulare e nemmeno dell’Iban. Dopo giorni di attesa, infatti, della consolle che il truffatore diceva di aver spedito nemmeno l’ombra.
A quel punto si è rivolto alla Guardia di Finanza denunciando il fatto.
Immediate le indagini, che hanno portato i finanzieri a scoprire che il nominativo dell’intestatario dell’utenza del cellulare era diverso da quello dichiarato durante la trattativa. E che l’Iban portava a una carta prepagata e bloccata, guarda caso, pochi giorni dopo che era stato effettuato il bonifico dall’ignaro acquirente.
L’intestatario della prepagata era un 25 di origine rumena – F.A.I. le sue iniziali – che vive a Monterotondo (Roma) e che al sambenedettese aveva inviato un documento falsificato, intestato a una persona inesistente.
La Finanza ha chiesto alla società proprietaria del sito le esatte generalità dell’inserzionista che aveva curato la pubblicizzazione di quella vendita della consolle e, analizzando l’indirizzo e-mail, l’identificativo IP e la geolocalizzazione della rete internet, alla fine ha chiuso il cerchio.
E’ quindi saltato fuori che quel 25enne non era un truffatore improvvisato ma uno specialista, un seriale, con diversi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio e frode informatica. Sulle sue spalle, in quattro anni, si sono accumulate ben 30 denunce. Di mezzo c’era sempre la fantomatica consolle che prometteva di spedire per poi far perdere le tracce dopo aver ricevuto i soldi.
Le indagini hanno portato poi ad individuare l’intestatario dell’utenza telefonica, il 38enne D.L.M. di Isernia, risultato un pluripregiudicato per truffa, tutte architettate con il compare di Monterotondo.
Avevano colpito in tutta Italia: Forlì, Brescia, Arezzo, Catania, Verona, Campobasso.
Per entrambi, ora, l’ennesima denuncia. La smetteranno? Si spera.
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