Folle corsa postata sui social:
nei guai giovane centauro

ANCONA - La Polizia Stradale ha esaminato i frame del video condiviso su Facebook e Youtube riuscendo a risalire all'identità del 18enne neopatentato, lanciato in sella alla due ruote sulla strada provinciale del Conero
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Il motociclista è stato individuato dalla polizia

E’ stata un’attività di indagine durata due settimane e avviata dalla Polizia Stradale di Ancona dopo che un 18enne, neopatentato, aveva pubblicato il video della propria corsa in moto lungo la Provinciale del Conero.

Nel video, da far venire i brividi, si nota come il giovane dopo due minuti di manovre al limite della follia, in una curva sfiora un’auto che sopraggiungeva dal senso opposto. Solo una mano santa ha fatto sì che non avvenisse uno scontro frontale con conseguenze, per il giovane biker, che gli sarebbero potute essere fatali. Drammatiche, sicuramente, quelle che avrebbe riportato l’automobilista.

Il video, che era stato pubblicato sia su Facebook che su Youtube, non è sfuggito alla Polizia dorica che costantemente porta avanti l’attività di vigilanza finalizzata all’attenzione dei comportamenti contrari alle regole del codice della strada «che sono causa di incidenti stradali – come spiega il comandante della Polizia Stradale di Ancona, Francesco Cipriano – in tale ambito particolare cura viene rivolta ai giovani perché vengano scoraggiate condotte socialmente non virtuose e si diffonda la consapevolezza dei rischi derivanti dalla circolazione stradale, in modo che la sicurezza diventi uno stile di vita».

Il video era stato registrato dal giovane motociclista tra la fine di settembre e i primi di ottobre e la sua condivisione è stata intercettata, così, anche dalla Stradale.

«Abbiamo esaminato frame dopo frame – prosegue – fino a individuare il centauro. Il video è stato visionato anche dai genitori, inconsapevoli di ciò. Alla fine, hanno ringraziato di averlo ancora con loro».

Il giovane è stato sanzionato e gli sono stati decurtati 5 punti dalla patente. «Prima di reprimere – ricorda il comandante della Polstrada – vogliamo prevenire. Scoraggiare emulazioni simili affinché si capisca che una bravata da condividere con gli amici non può trovare alcun senso quando pone in gioco la vita propria o di altri utenti della strada».


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