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Dove va a finire l’8xmille
200 persone
all’incontro streaming

SAN BENEDETTO - La diretta organizzata dalla Diocesi per illustrare progetti ed azioni. Dal "Poliambulatorio amico" a "Una casa per te", negli ultimi decenni sono 57 le opere realizzate sul territorio
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Oltre 200 persone hanno preso parte alla diretta streaming dell’incontro “L’8xmille al servizio del territorio”, realizzato dall’Ufficio Diocesano per il Sovvenire venerdì 27 novembre.

Un incontro utile a capire cosa viene realizzato ogni anno con i fondi destinati alla chiesa.

Un momento dell’incontro

«La chiesa vive del contributo dei fedeli che sostengono la sua azione caritativa, come anche il mantenimento di molti beni artistici di altissimo valore di cui è depositaria e che è frutto della fede e dei sacrifici di tanti fedeli -spiega il vescovo Carlo Bresciani– È dunque giusto che il cittadino sappia con chiarezza dove finiscono quei soldi che lui ha deciso di destinare e pertanto grazie ai relatori che ci aiuteranno nella comprensione di ciò».

Tra questi, Alessandro Molini, incaricato regionale per il sostegno alla Chiesa Cattolica, e don Gianni Croci, direttore della Caritas Diocesana, che ha illustrato alcuni progetti realizzati grazie all’8×1000.

«Il “Poliambulatorio Amico”, dove medici e infermieri volontari sono coordinati dal dottor Carlo Di Biagio, è stato realizzato con un finanziamento di 150.000 euro che ci ha permesso di attivare diversi servizi anche grazie all’acquisto di attrezzature e materiale sanitario necessario per svolgere, ad esempio, le operazioni odontoiatriche che molte famiglie altrimenti non potrebbero permettersi -spiega don Croci-. Abbiamo offerto visite specialistiche di supporto psicologico e, quando necessario, anche di carattere psichiatrico».

«“Una casa per te” è un altro progetto finanziato con circa 140.000 euro, col quale siamo venuti incontro a tante richieste di padri separati, ma anche di giovani con problemi abitativi -continua-. Abbiamo accolto queste persone e le abbiamo avviate al lavoro con dei tirocini formativi. Anche se il Covid ha rallentato la nostra azione, ultimamente stiamo portando avanti il progetto “Radici per il futuro”, che riguarda le piccole comunità dell’interno colpite dal terremoto. Quest’estate abbiamo potuto avviare in queste zone degli oratori, mandando dei giovani che si erano preparati e che così hanno potuto svolgere delle attività per i ragazzi del posto».

«“Liberi di partire” è un progetto che ci ha permesso di essere vicini agli immigrati, in modo particolare attraverso la proposta di tirocini formativi della durata di almeno 3 mesi per 31 persone -conclude don Croci-. Per l’emergenza Covid Caritas Italiana ha stanziato 30.000 euro con i quali sono state distribuite schede prepagate per l’acquisto dei generi alimentari, mentre il vescovo ha stanziato 200.000 euro gestiti da un apposito comitato, e destinati soprattutto a persone con lavoro precario. A questo primo stanziamento il vescovo ha contribuito con un ulteriore fondo di 100.000 euro».

«Nel corso degli ultimi decenni sono 57 le opere strutturali realizzate con i fondi dell’8×1000 nella nostra Diocesi aggiunge Nicola Rosetti, teologo e giornalista-. Per quanto riguarda le spese correnti, esse sono destinate a piccoli interventi di ristrutturazione, alle spese per gli Uffici della Curia, alla formazione del clero e a varie attività caritatevoli. Anche questi dati, in una logica di trasparenza e condivisione, sono consultabili sul sito della nostra diocesi».

 


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