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Covid: basta polemiche,
prima battiamo il virus
poi si faranno i conti                    

EMERGENZA CORONAVIRUS - «In un momento tanto difficile come questo, con gente che muore ogni giorno per colpa del virus, è il caso di sollevare questo polverone creando soprattutto nel cittadino insicurezza su insicurezza?» «In questo momento lasciamo lavorare con tranquillità gli operatori sanitari e chi sta al comando della Sanità. Il clima è importante. Come pure l'aspetto psicologico di chi ha bisogno di cure, Covid o non Covid»
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Dirigenti e operatori sanitari del “Mazzoni” durante la manifestazione organizzata dalle Forze dell’ordine durante la prima ondata

 di Franco De Marco

Sanità: testa bassa e pedalare, tutti ma tutti, per sconfiggere il Coronavirus prima e per migliorare in generale i servizi ospedalieri e territoriali poi. Basta polemiche strumentali. Basta guerre politiche su una materia che “politica” certamente lo è – nel senso di scelte strategiche – ma che, in questo momento pandemico, ha bisogno di immediate soluzioni scientifiche.

Fidiamoci dei medici e di chi governa la sanità.

Naturalmente i suggerimenti e anche le critiche sono sempre i benvenuti se costruttivi. Sulla Sanità nel Piceno da tanti anni (almeno venti?) è in atto un eterno contenzioso. All’interno della politica e delle organizzazioni sindacali con varie sfumature.

Ora però c’è la pandemia.

Nella prima ondata del Coronavirus c’era alla Regione un governo di centrosinistra e il centrodestra gridava che era tutto sbagliato (compreso il nuovo ospedale di Pagliare).

Ora c’è un governo di centrodestra e il progetto del nuovo ospedale viene cancellato e, per quanto riguarda le misure anti Covid, dal centrosinistra si grida che, al contrario di quanto avvenuto con successo durante la prima ondata del Coronavirus, gli ospedali di Ascoli e di San Benedetto sono rimasti promiscui accogliendo sia pazienti Covid sia pazienti non Covid favorendo così il contagio all’interno delle strutture sanitarie di operatori sanitari e di pazienti.

Da parte delle organizzazioni sindacali, un giorno sì e uno no vengono denunciati errori e carenze.

Ma in un momento tanto difficile come questo, con gente che muore ogni giorno per colpa del virus, fino ad oggi più di cento in provincia di Ascoli, è il caso di sollevare questo polverone creando soprattutto nel cittadino insicurezza su insicurezza?

Ci sarebbe bisogno della massima collaborazione.

Poi, una volta scampato il pericolo del virus, ci sarà il tempo di riflettere e fare i conti.

In questo momento, se possibile, lasciamo lavorare con tranquillità gli operatori sanitari e chi sta al comando della Sanità. Il clima è importante. Fermo  restando, naturalmente, che tutti i pazienti e gli operatori sanitari devono avere le massime garanzie sulla loro sicurezza all’interno delle strutture ospedaliere.

E’ dunque proprio impossibile, in questa fase eccezionale, condividere una sorta di pax politica e sindacale e lavorare tutti contro il virus?

Che cosa deve pensare una persona bisognosa di cure, per Covid o per altre patologie, quando sente parlare di contagi all’interno dell’ospedale, di reparti chiusi, di scarsità di personale e via dicendo. Tra denunce e smentite.

In questo clima chi si può fidare dei servizi ospedalieri?

L’aspetto psicologico è pure molto importante.

La nuova Obi Murg pre Covid al terzo piano del “Mazzoni”

Se un errore è stato fatto, nell’Area Vasta 5,  è stato forse quello di non aver effettuato i lavori di riorganizzazione del Pronto soccorso, oggi alla fase conclusiva, con inevitabili spostamenti e difficoltà, durante l’estate quando sembrava che la pandemia ci avesse lasciato. Ora la direzione sanitaria garantisce che tra una settimana, massimo due, saranno conclusi i lavori di ampliamento con più posti letto per i malati Covid e anche con tanto di percorsi separati.

Non aver dichiarato uno dei due ospedali (il “Madonna del Soccorso” nella prima ondata) esclusivamente dedicato ai malati Covid, che in quel momento erano molti ma molti di meno, quindi una situazione generale assai diversa con il Piceno che contava il minor numero di positivi delle Marche, ha comunque permesso di far funzionare gli ambulatori in entrambi i siti e di venire incontro, seppure in maniera ridotta, a tanti malati extra Covid.

La percentuale dei contagi tra gli operatori sanitari, secondo la direzione sanitaria, è più o meno la stessa di tutte le Marche e di tutta Italia.

Comunque il piano pandemico dell’Area Vasta 5 (confermato dalla Giunta guidata da Francesco Acquaroli)  prevede la netta separazione dei due ospedali nel caso di un aggravamento della situazione.

Fino ad oggi è stato giudicato che il virus  è sotto controllo.

Il sistema sanitario del Piceno, pur tra tante  difficoltà, continua a dare ampie garanzie grazie al sacrificio degli operatori sanitari.

Ora, con i lavori nel Dipartimento di Emergenza del “Mazzoni”, sono stati creati più posti per i malati Covid e domani venerdì 18 o sabato 19 dicembre  verrà smantellata anche la struttura provvisoria della Protezione Civile montata davanti al Pronto Soccorso.

Non ce n’è più bisogno.

Da domani mattina venerdì 18 dicembre inizia nel capoluogo piceno lo screening di massa, gratuito e volontario, per scoprire se ci sono positivi latenti, fotografare meglio l’andamento del virus e adottare misure più efficaci.

Gli ascolani, nel prenotarsi, stanno rispondendo molto bene e sicuramente daranno una dimostrazione di responsabilità.

Impegniamoci tutti anche per la riuscita di tale operazione. 

 


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