Galanti (Pmia): «Il Piceno
non sia solo il capolinea
della logistica»

ASCOLI - L'analisi del segretario nazionale dell'associazione che raggruppa le imprese del trasporto. «La presenza in zona di di grandi gruppi consente comunque di dare lavoro agli imprenditori locali»
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di Renato Pierantozzi

«Ben vengano gli investimenti nella logistica anche da parte di fondi internazionali quotati in borsa (come gli australiani di Cromwell Property Group che hanno rilevato l’interporto “Orlando Marconi” di Monteprandone, ndr) con la speranza che ci sia lavoro anche per le imprese locali».

E’ la speranza del segretario nazionale della Pmia, l’ascolano Roberto Galanti, che analizza lo stato di salute del settore del trasporto merci e della logistica.

«L’auspicio -continua sempre Galanti- è che il Piceno non sia solo il terminale delle merci come una sorta di capolinea di una metropolitana, ma sia un centro di partenza dei prodotti manifatturieri prodotti dalle aziende del territorio».

Non mancano comunque le criticità infrastrutturali soprattutto dopo la devastazione del sisma.

Roberto Galanti

«Con la chiusura o comunque il transito ridotto tra Umbria e Marche al valico di Forca Canapine -osserva Galanti- tutto il traffico si è spostato sulla nuova Quadrilatero Foligno-Civitanova con il baricentro di traffico e merci che non ruota più come prima sul Piceno quando tutti i mezzi pesanti dal  Sud utilizzavano la via per Norcia.

A questo punto era meglio avere a disposizione la ferrovia dei due Mari per uno sbocco comunque sicuro verso il Tirreno.

La presenza nella nostra zona comunque di importanti depositi di imprese del trasporto permette di dare lavoro anche ai piccoli trasportatori che effettuano le consegne per conto dei grandi gruppi».

 

 

 


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