Speranza firma lo stop allo sci
a poche ore dalla riapertura

DIETROFRONT - Il provvedimento del ministro dopo il parere negativo del Cts alla riapertura prevista per lunedì 15 febbraio. L'assessore regionale Castelli: «Magari a saperlo prima, i gestori si sarebbero risparmiati il duro lavoro di preparazione delle piste». Ecco i motivi alla base della decisione
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Il parere negativo del comitato tecnico scientifico sulla riapertura degli impianti sciistici prevista per domani ha avuto la meglio: il ministro Speranza ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo, quando scadrà il Dpcm in vigore dal 14 gennaio.

Il tutto a poche ore da lunedì 15 febbraio, data indicata in precedenza come quella per poter riaprire le stazioni sciistiche. Per i gestori, tra cui quelli degli impianti di Monte Piselli, l’ennesima beffa.

La stagione, è un dato di fatto, è ormai andata con le perdite che sono importanti. Ma era sicuramente prevedibile. Quello che invece sfugge alla comprensione dei gestori è il perché i ristori ancora non si siano visti e come si può, qualche ora prima di avere la possibilità di partire, vietare l’ok ad inforcare gli sci.

Restavano pochi giorni prima dell’arrivo della primavera, opportunità per chi con la neve ci lavora di colmare la voglia di sci dei tanti appassionati e di guadagnare quel qualcosa che avrebbe permesso, almeno, di pagare le spese di un’annata nefasta. Ma ora lo stop  è quello definitivo per gli impianti del Piceno.

La nota del ministro speranza previsa che il provvedimento «tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità, attestanti che la variante VOC B.1.1.7, detta variante UK e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi.

La preoccupazione per la diffusione di questa e di altre varianti del virus SARS-CoV-2 ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania. Nel verbale del 12 febbraio, il Comitato Tecnico Scientifico, con specifico riferimento alla riapertura degli impianti sciistici nelle Regioni inserite nelle cosiddette “aree gialle”, afferma che “allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive vigenti, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”. Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori».

Immediata la reazione dell’assessore regionale Guido Castelli che sulla sua pagina Facebook scrive: «Appena arrivata. Stop alla pratica dello sci anche nelle zone Gialle fino al 5 marzo. Magari a saperlo prima, i gestori si sarebbero risparmiati il duro lavoro di preparazione delle piste».

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