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Smart City, l’Arengo
cerca nuovi spazi per il Terzo Settore

ASCOLI - Il Comune ha pubblicato un bando per individuare un immobile di almeno 4.000 metri quadrati e 6.000 di spazi esterni per ospitare, tra le altre cose, centri polifunzionali, albergo etico e polo sanitario
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Inizia a prendere corpo la strategia del Comune di Ascoli per intercettare i fondi dello Stato per il programma nazionale relativo alla “qualità dell’abitare”.

Si punta ad un “tesoro” da oltre 15 milioni di euro per rifare il look e ridare nuova vita (e residenti) al centro storico e alla periferia.

L’Amministrazione, infatti, ha pubblicato un bando per individuare un contenitore (immobile) all’interno del centro storico avente una superficie complessiva di almeno 4mila mq nonché spazi pertinenziali destinati o da destinare a parco e giardini di almeno 6.000 metri quadrati, oltre ad avere una forte connotazione storico architettonica.

Che cosa ci vuole il fare il Comune?

Nell’immobile si implementeranno una serie di attività tra cui: polo sanitario solidale per il miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini; albergo etico per ampliare l’offerta di un turismo accessibile e delle opportunità formative ed occupazionali delle fasce di popolazione con disabilità; centro direzionale per il Terzo Settore per un efficace coordinamento ed integrazione tra le molteplici organizzazioni ed infine un polo polifunzionale per l’ampliamento dell’offerta dei servizi e spazi educativi e per lo sviluppo della comunità educante territoriale.

L’indagine di mercato del Comune, rivolta ad enti pubblici e soggetti privati, ha come scadenza il primo marzo 2021.

Quali potrebbero essere gli immobili del centro storico con queste caratteristiche? Con questi requisiti (tra mq interni ed esterni) non sembrano esserci tantissimi “contenitori” disponibili ad eccezione forse di un paio di soluzioni. Solo per fare qualche esempio, sulla “piazza” ci sono liberi Palazzo Colucci, che il Comune ha ridato recentemente all’Agenzia del Demanio e il quasi dirimpettaio Palazzo Saladini di corso Mazzini da poco messo in vendita, ma che necessita di imponenti lavori di ristrutturazione che farebbero lievitare la cifra (tra acquisto e spese) a carico dei potenziali acquirenti.

Il Comune procederà dapprima ad un contratto preliminare e poi all’acquisto in caso di ammissione al finanziamento nazionale.

rp

 


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