di Gianluca Ginella
«Che bella passeggiata». Lo ha scritto Gennaro Di Prisco, 50 anni, nel suo stato di whatsapp, alle 19,30 di ieri lunedì 22 febbraio. Circa mezz’ora dopo Gennaro, originario di Bosco Reale (Napoli) e residente da anni a Porto Recanati (Macerata), è stato travolto e ucciso da un’auto condotta da una 27enne. Un dramma che ha colpito la città e i colleghi della “Suretè” di Ancona, ditta che si occupa di sicurezza, di cui Di Prisco era un dipendente.
«Lo conoscevo sì» ha detto questa mattina un suo collega di guardia all’ingresso del porto, poi è scoppiato a piangere, poi si è chiuso nel casottino a testimonianza del grande dolore che stanno vivendo da ieri sera, quando la notizia dell’incidente sul lungomare di Porto Recanati, a Scossicci, si è diffusa.
Erano le 20 circa quando Gennaro stava camminando per raggiungere la sua auto, posteggiata a cinquanta metri da dove è stato investito. Mancava poco ad arrivare all’auto, Gennaro è sceso dal marciapiede – è la ricostruzione fatta dai carabinieri della Compagnia di Civitanova – perché c’era un’auto in sosta. Ha messo il piede sulla carreggiata per girare intorno all’auto ed è stato allora che è giunta, alle sue spalle, una Lancia Ypsilon con al volante una ragazza di 27 anni, che ha detto di non essersi accorta della presenza di Gennaro.
Lo ha centrato in pieno, tanto che il corpo della guardia giurata è finito sul parabrezza dell’utilitaria sfondandolo. La ragazza, impaurita, non si è fermata ed ha proseguito. Poi però è tornata e ha affrontato le proprie responsabilità.
«Lavorava con noi dal 2013, ormai era diventato una colonna dell’azienda – dice la direzione della Sureté – credo la definizione migliore per descrivere Gennaro sia questa: una persona perbene. Era un fratello più che un collega. Era solare, gioviale. Stiamo avendo in questo momento tantissimi messaggi di cordoglio, non riesco a staccarmi dal telefono».
Gennaro per lavorare al porto aveva superato un esame di fronte ad una commissione prefettizia, e inoltre aveva anche ottenuto un certificato con un attestato antincendio.
«Anche professionalmente era una persona in gamba, con esperienza – aggiungono dalla direzione – siamo tutti sconvolti. Stiamo ricevendo messaggi di cordoglio dalle forze dell’ordine che lavorano al porto, lo conoscevano tutti».
«Un incidente stradale ha portato via un componente della comunità portuale, un ottimo e apprezzato lavoratore del porto di Ancona» il messaggio della Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico centrale.
Gennaro aveva due figli, Roberto e Valeria, nati dal matrimonio con la moglie Maria Rosaria.
Ieri sera il medico legale ha svolto l’ispezione sul corpo. Ulteriori accertamenti la Procura ha ritenuto non fossero necessari ed ha quindi ha dato il nullaosta per il funerale. L’ultimo saluto, a cura delle pompe funebri Buffarini, domani mercoledì 24 febbraio alle ore 15 nella chiesa del Preziosissimo Sangue di Porto Recanati.
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