Luigi Passaretti e Francesco Balloni, rispettivamente presidente e direttore della Cna del Piceno
Un panorama decisamente poco rassicurante quello che emerge da un’indagine della Cna di Ascoli.
Nel Piceno per avviare un’impresa si può arrivare fino a 86 adempimenti burocratici e dover spendere in media 20mila Euro.
«La semplificazione e l’ammodernamento delle procedure con cui interfacciarsi alla pubblica amministrazione sono ancora lontani dagli standard europei e penalizzano soprattutto i più piccoli», afferma Francesco Balloni, direttore della Cna Picena.
«Malgrado lo sforzo profuso dal Parlamento – aggiunge il direttore – l’azione di ammodernamento appare ancora inadeguata.
Rimangono elementi di disomogeneità, soprattutto a causa dell’intreccio dei molteplici centri di produzione normativa che alimentano sovrapposizioni e ritardi per l’avvio dell’attività di impresa».
In cima a questa poco lusinghiera lista, rileva la Cna Picena nello studio condotto grazie ai dati del Centro studi della Cna nazionale, le attività di autoriparazione: per aprire un’officina la pubblica amministrazione richiede 86 adempimenti che si traducono in quasi 19mila euro di costi da affrontare. Una scalata quasi identica per gli aspiranti imprenditori falegnami: 78 adempimenti e 19.700 euro di spesa per le pratiche. Le gelaterie superano i bar con 73 adempimenti contro 71. Se la passano meglio, si fa per dire, gli acconciatori con appena 65 pratiche da sbrigare presso 26 enti e un onere medio di 17.500.
Sono alcune realtà fotografate dall’Osservatorio nazionale della Cna “Comune che vai, burocrazia che trovi” che misurano l’impatto negativo di procedure lunghe, complesse e costose per avviare un’impresa e che rappresentano il principale freno allo sviluppo economico del Paese. La Cna da tempo sollecita la lotta contro la cattiva burocrazia e negli ultimi anni non sono mancate le buone intenzioni da parte del legislatore per razionalizzare e semplificare l’apparato burocratico.
«Anche su questo fronte – aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena – il Recovery Plan offre l’opportunità irripetibile per realizzare i necessari investimenti in digitalizzazione, innovazione e capitale umano per modernizzare la pubblica amministrazione. La rotta seguita dalle riforme varate negli ultimi anni necessita di correzioni essenziali e aggiornamenti costanti».
La Cna guarda con interesse al rilancio dell’Agenda per la semplificazione 2020-2023, uno strumento utile per rinnovare la logica ispiratrice delle modifiche più recenti.
«E’ fondamentale – secondo presidente e direttore della confederazione picena – muoversi nella direzione di garantire efficienza da parte della pubblica amministrazione per accompagnare e favorire la ripartenza dell’economia».
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