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Ascoli, in venti anni persi 6.000 residenti
Come risalire?
Pochi nati e decessi in aumento

L'ANALISI - Al 31 dicembre 2020 gli abitanti erano 46.760. A San Benedetto, diventata la città più popolosa della provincia, erano 47.452, ovvero 692 di più. Un trend che rischia di proseguire inarrestabile se non intervengono fatti nuovi. Come intervenire per ridare al capoluogo il ruolo di guida del territorio
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di Franco De Marco

Domanda: riuscirà la città di Ascoli Piceno, capoluogo di Provincia, origini 1.600 anni prima di Cristo, che nella storia d’Italia  ha sempre avuto un ruolo di primo piano, a far risalire il numero dei suoi residenti che negli ultimi anni è diminuito sempre di più?

Piazza del Popolo, simbolo di Ascoli

La domanda non è dettata tanto da un fatto campanilistico (d’accordo, c’è il derby per il primato con San Benedetto del Tronto, ma questo è solo un aspetto superficiale) quanto, appunto, per il ruolo di capofila, indirizzo e trainamento rispetto a tutto il territorio piceno.

Al 31 dicembre 2020 i residenti nel Comune di Ascoli erano 46.760. Quelli nel Comune di San Benedetto, diventata la città più popolosa della provincia, erano 47.452, ovvero 692 di più, con un trend che rischia di proseguire inarrestabile se non intervengono fatti nuovi.

Nel 2001 i residenti nel capoluogo piceno erano 51.377, nel 2010 51.168,  nel 2015, anno fatidico in cui si è scesi sotto quota 50.000, 49.407.  Nell’arco degli ultimi 20 anni, quindi, la città delle Cento Torri ha perso quasi 6.000 abitanti, per la precisione 5.617 residenti. Un bella sberla. Ma tant’è.

I decessi, complice anche la pandemia oltre che l’invecchiamento della popolazione, sono sempre molto superiori ai nati. Le famiglie che scelgono di andare a vivere in centri vicini, magari per il semplice fatto che case e affitti sono molto più bassi, aumentano.  E non risulta, ad esempio, che le famiglie terremotate che hanno cambiato residenza siano in numero significativo. I giovani che sono costretti ad andare fuori per trovare un lavoro costituiscono una regola.

San Benedetto è il comune più popoloso

Ecco dunque di nuovo l’interrogativo che, ripetiamo, va al di là della mera competizione demografica con la Riviera delle Palme: si può invertire questo andamento? E’ un fenomeno inarrestabile del quale non si può far altro che prendere atto? Oppure sono possibili contromisure? Alla Politica la risposta. “Cronache Picene”, con questo articolo, auspica che si apra sull’argomento un proficuo dibattito di analisi e proposte. Prima di tutto cerchiamo di fotografare lo stato dell’arte, negli ultimi tre anni, dal punto di vista demografico.

Movimenti 2020. 573 nuove iscrizioni e ben 993 cancellazioni. I nati sono stati 243 (120 maschi e 123 femmine), mentre i morti sono stati 705 (341 maschi e 364 femmine).

Movimenti 2019. I residenti erano 47.555 con 847 iscrizioni e 973 cancellazioni. I nati erano 171 (82 maschi e 89 femmine) mentre i morti sono stati 621 (301 maschi e 320 femmine).

Movimenti 2018.  I residenti, sempre al 31/12, erano 48.171 con 880 nuove iscrizioni e 1081 cancellazioni. I nati erano 265 (135 maschi e 130 femmine) e i morti 666 (327 maschi e 339 femmine.

Come si può notare dal 2018 a tutto il 2020 Ascoli ha perso quasi 1.500 residenti, 1.411 per la precisione. Tanti. Che cosa si può fare dunque per per invertire la rotta stante la crisi generale dell’economia, a cominciare dal fine della Cassa per il Mezzogiorno, passando poi per il terremoto e, tanto per gradire, con la pandemia che continua a mordere colpendo di più le imprese dell’interno?

Il professor Gian Luca Gregori, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, intervistato da “Cronache Picene” (qui l’articolo), ha giustamente fatto notare che la risalita passa in primo luogo con lo stop al decremento demografico.  Su questo tema ci dovrebbe essere una riflessione generale e un fronte unito per una rilettura generale di carattere economico, sociologico ed antropologico. Proviamoci.

TABELLA RIASSUNTIVA DELL’ANDAMENTO DEMOGRAFICO

 Anno Residenti Iscrizioni Cancellazioni Nati Morti
2020 46760 573   993 243 705
2019 47555 847   973 171 621
2018 48171 880 1081 265 666

Il rettore Gregori lancia l’allarme: «Fermiamo il calo demografico»


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