Un murale, autentica opera di “street art”, è stato appena realizzato all’interno dell’Istituto tecnico “Umberto I” di via delle Torri ad Ascoli. Giunge a conclusione del ciclo di incontri organizzato dall’associazione culturale “Defloyd” nell’ambito del progetto “Non uno di meno” curato dalla cooperativa sociale Pagefha onlus di Ascoli.
Gli incontri hanno coinvolto tredici studenti con 33 lezioni pomeridiane e laboratoriali distribuite nell’arco di quattro anni.
E’ stato un successo didattico grazie anche alla partecipazione di personalità del mondo della street art di livello nazionale e internazionale che, nell’occasione, hanno svolto il ruolo di docenti sotto l’occhio esperto di Andrea Tarli.
Il murale è di circa 20 metri quadrati, ideato dallo stesso Tarli e realizzato con la tecnica delle bombolette spray.
Andrea Tarli
«Si è rappresentato un albero – dice l’artista Andrea Tarli – i cui frutti sono dei libri: vuole essere un auspicio affinché la cultura diventi un bene spontaneamente rinnovabile e naturalmente sostenibile. Gli ingranaggi che si vedono lungo il tronco spostano il focus verso gli interventi antropici e rafforzano il concetto di macchina. Una macchina surreale, un ibrido tra natura e meccanica, alimentata direttamente dall’energia pulita della terra. Il riferimento, forse troppo velato, al genio di Tesla e l’impossibile equilibrio tra ambiente e processi industriali chiudono il cerchio conferendo alla “macchina della cultura” la caratteristica definitiva di “macchina utopica”».
Il preside D’Amato
Soddisfazione per gli insegnanti e il preside Nazario D’Amato, che dice: «E’ la conferma della scuola come luogo elettivo dell’inclusione e della promozione umana. La partecipazione prolungata di un nutrito gruppo di nostri ragazzi è la prima testimonianza della bontà del progetto, della qualità degli esperti intervenuti e dei docenti che hanno coordinato l’iniziativa. Tra i tanti motivi che abbiamo per desiderare una scuola riaperta – continua -aggiungiamo anche quello di mettere a disposizione di studenti e cittadinanza la fruizione del murale per lasciarsi provocare dalla suggestione che emana».
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