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Il cinema non cede e fa rete,
nonostante il momento
Il cinema non morirà mai

IL PROGETTO si chiama "1895.cloud" e riunisce per ora undici realtà a livello nazionale, tra cui il "Margherita" di Cupra Marittima. Una piattaforma per fare sinergia e ritrovare il sapore della sala. Che dopo un anno manca come l'aria
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di Luca Capponi 

In tempi di film sugli smartphone e di maxi schermi casalinghi, spiegare cosa rappresenti esattamente guardare un film in sala, al cinema, potrebbe risultare un po’ difficile. Soprattutto per i veri appassionati.

Il Cinema Margherita

Un rifugio, un rito, una carezza, ma soprattutto un modo di fruire un’idea nel luogo per cui è stata concepita. Attraverso il suo mezzo di diffusione ideale. Un esempio forse poco calzante, probabilmente efficace: è come guardare una partita di calcio, ma allo stadio.

Questo per dire che senza cinema, l’uomo diventa più povero perché perde un’arte. La  settima.

E allora, dopo un anno che ha visto le sale riaperte solo per qualche settimana nel periodo estivo, prima della nuova chiusura di ottobre (e di una riapertura che per ora resta nell’amaro cassetto dei sogni), ecco che iniziative come “1895.cloud” regalano segni di vita importanti.

Di cosa si tratta? Anzitutto c’è da dire che su 11 cinema di tutta Italia, ad aderire c’è anche il Cinema Margherita di Cupra, storico avamposto di programmazione che unisce qualità e passione, attivo dal 1960.

La nascita del cinema

L’iniziativa di rete, che aveva già avuto una sorta di battesimo durante il primo lockdown, viene così descritta dagli stessi esercenti che l’hanno partorita, prendendo spunto dall’anno in cui avvenne la prima proiezione in sala, il 1895 appunto (28 dicembre), davanti ai 33 spettatori del Salon Indien del Grand Café di Parigi.

«E’ una piattaforma di video on demand che ha nella selezione fatta dagli esercenti il suo punto di forza -spiegano-. È un archivio per ritrovare film d’essai, sperimentali, indipendenti che non sono più nelle sale. È un luogo di iniziative, dibattiti, incontri con gli autori, live e non, che possono accompagnare nella visione dei film. È uno spazio virtuale in cui le sale potranno prolungare la tenitura dei film anche dopo la riapertura e la fine della pandemia. È un laboratorio che fa da vaso comunicante tra la sala reale e la sala virtuale grazie alla collaborazione tra le sale, favorendo una logica di buone pratiche e compartecipazione».

Quindi, poche chiacchiere. Cliccare sul sito 1895.cloud e informarsi è un attimo.

Basti aggiungere a quanto detto sopra, che attraverso questa piattaforma, oltre a poter visionare film selezionati, si può ritrovare il sapore di “frequentare” la sala: ogni cinema ha una pagina dedicata, lo stesso vale per distributori, festival e altre realtà che man mano si uniranno.

E poche chiacchiere anche sul prezzo, con tre fasce (3, 6 e 9 euro) e la possibilità di scegliere come muoversi e come sostenere il progetto.

Il cinema non morirà mai. 

 


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