Il Comune è tornato in possesso dell’edificio scolastico “Giuseppe Speranza”. Si è chiuso ieri – venerdì 12 marzo – il rapporto tra l’ente e il raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Imeda e Albasistem, titolare dell’appalto per il parziale adeguamento sismico dell’edificio e la realizzazione di nuove aule al piano sottotetto, affidato nel 2017.
Il cortile della scuola post cantiere
I lavori sono terminati il 24 agosto scorso, con 658 giorni di ritardo sulla data di conclusione stabilita nel contratto, fissata al 5 novembre 2018. Successivamente, è stato emesso il certificato di collaudo amministrativo che risale al 29 gennaio. Smantellata l’area di cantiere nelle settimane seguenti, ieri l’Rti ha dunque provveduto a riconsegnare le chiavi della scuola alla responsabile dell’Area tecnica del Comune, Liliana Ruffini.
Ora, la scuola è finalmente pronta ad accogliere un nuovo importante intervento, che porterà al consolidamento dei solai del piano rialzato e del piano primo andando a completare la messa in sicurezza sismica dello storico immobile grottammarese, sottoposto a tutela nel 2007. In termini monetari, un intervento da 1 milione di euro finanziato con risorse ministeriali già assegnate al Comune. E’ imminente l’avvio dei lavori, appaltati da un anno alla ditta Edil Domus.
«Non si può negare che sia stato un cantiere molto difficile e turbolento – dichiara il sindaco Enrico Piergallini -. Esso è andato ben oltre il termine dei lavori previsto, creando all’Amministrazione non poche difficoltà, soprattutto in una situazione in cui c’era disperato bisogno di aule scolastiche ampie per garantire il distanziamento degli alunni. Per fortuna, nonostante le difficoltà, siamo riusciti a far partire l’anno scolastico senza intoppi. Adesso che il primo cantiere è concluso, possiamo finalmente iniziare il secondo, destinato al consolidamento dei solai. Al termine di questi lavori, avremo un edificio dei primi del ‘900, il più antico edificio scolastico della città, più sicuro dal punto di vista sismico: in questo modo la Scuola Speranza potrà essere messa a disposizione delle prossime generazioni».
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