Ecco il sintetico vademecum della Federazione Italiana Pubblici Esercizi in questi primi giorni di “zona rossa”. Utile sia ai diretti interessati (titolari e/o gestori di bar, ristoranti, pizzerie, pub e… chi più ne ha ne metta) che ai cittadini che tra giallo, arancione, rosso e lockdown è come minimo naturale che facciano confusione.
Il presidente provinciale Fipe/Confcommercio Fabiani
La stessa che a volte attanaglia, trattandosi di essere umani nonostante le divise che indossano, anche in coloro che sono deputati ai controlli.
Daniele Fabiani, presidente provinciale della Fipe/Confcomercio, ricorda alcune regole basilari da rispettare. Potrebbero sembrare scontate, ma non lo sono affatto. Cosa possono, dunque, e cosa non possono fare i pubblici esercizi di Ascoli e provincia trovandosi, come tutto il resto delle Marche, e non solo, in “zona rossa”?
Ecco il “telegramma” dei chiarimenti.
Vendita per asporto: i cittadini possono uscire di casa per recarsi nei bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, eccetera senza obbligo di prenotazione, trattenendosi il minimo tempo necessario nei locali per ordinare, pagare e ritirare la merce. Vietata la consumazione all’interno e nelle adiacenze. Nei ristoranti (e simili) dalle 5 alle 22. Nei bar dalle 5 alle 18.
Consegne a domicilio: da bar, ristoranti e simili in qualsiasi ora, senza limiti orari, ovviamente previa ordinazione.
Servizio di mensa per le ditte: bar e ristoranti possono effettuare il servizio di mense solo alle ditte con le quali hanno stipulato in precedenza uno specifico contratto, nel quale sono elencati i lavoratori beneficiari del servizio mensa. E’ vietato prestare tale servizio alle semplici Partite Iva ed ai liberi professionisti.
Per i ristoranti esistenti non è necessario presentare ulteriori pratiche al Comune.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati