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Francesca “Amy” Amante,
la danza coreutica
è ascolana d’adozione

LA STORIA di una giovane artista abruzzese innamorata di un ascolano e delle cento torri. Ci vive da 2 anni dopo una vita in giro per l’Europa. E sta lavorando ad un suo progetto per contribuire a far rivivere, anche con l’arte e la cultura, il centro storico
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di Walter Luzi

Non è indispensabile esserci nati, per amare Ascoli. La prova vivente è Francesca “Amy” Amante, che qui è trapiantata, da pochi anni, dal vicinissimo Abruzzo. Professional dancer giramondo. La danza, e Ascoli, nel cuore.

Francesca Amy Amante

Qui ha trovato l’amore, sette anni fa. Per Alessandro, un parrucchiere ascolano, e, ancora più forte, per la sua città. Francesca è nata infatti a Sant’Omero, 29 anni fa, sotto il segno dell’Acquario. Dicono che sia il segno degli artisti, e, stavolta almeno, ci hanno preso.

Nel teramano, a Mosciano Sant’Angelo, dove viveva con la sua famiglia, inizia a praticare la danza classica a quattro anni. Un amore profondo, un sacro fuoco che non si spegnerà mai. A 14 anni fa la valigia e prende il treno per Torino. Qui è nato da poco, al Teatro Nuovo, il primo Liceo Coreutico in Italia. Una eccellenza fregiata anche dalla collaborazione con il Cuban National Ballet, una delle compagnie di balletto classico più prestigioso del mondo.

Subito dopo il diploma Francesca scopre però la strada artistica che l’attrae di più. La danza contemporanea. Il suo stile è contaminato da altre forme artistiche, come la danza teatrale. Si avvia all’Hip Hop all’Opus Ballet di Firenze, a contatto con coreografi del calibro di Mateja Bucar, Stefania Pigato, e il brand Kemon. Amy non si ferma più. A Roma trova il suo stile frequentando l’accademia internazionale Daf Dance Art Faculty di Mauro Astolfi. Crede nel suo sogno. Inizia la lotteria delle audizioni. Lavora in Austria, a Salisburgo, con Giorgio Madia, nel “Faust” e al Salzburg Festspiele. In “Nomad” lavora con la regista e coreografa belga-marocchina Sidi Larbi Cherkaoui.

Il suo bagaglio, tecnico e artistico, si arricchisce anno dopo anno. Ora è pronta per il grande salto verso la Repubblica Ceca. A Praga entra nella compagnia 420People di Vaclav Kunes. Da questo suo maestro, uno dei migliori in Europa, assorbe insegnamenti preziosi. Diventa una ballerina estremamente versatile, con la capacità di adattarsi a qualsiasi tipo di coreografia. La sua danza é caratterizzata da forza, libertà.

Gli ampi movimenti terminano in piccoli dettagli e sguardi tesi a coinvolgere il pubblico. Solida e forte, si definisce, ma, allo stesso tempo, estremamente agile e flessibile. Alla ricerca del continuo perfezionamento, Francesca frequenta molti workshop a Londra, con le compagnie James Wilton e Iratxe Ansa fra gli altri.

A Praga Francesca inizia anche ad insegnare danza, nella compagnia Lanterna Magika. Ma anche in Italia, come a Novara, nella scuola di Barbara Gatto, e nei primi workshop che organizza, e nei quali comincia a condividere le proprie esperienze. E’ fra le coreografe di programmi televisivi come “Ballando on the road” e “Ballando con le stelle”.

Si affaccia per la prima volta in Ascoli, sul palcoscenico del Teatro “Ventidio Basso”, per il Memorial Alessandro Troiani, fra i performer che vedono impegnati anche Dario Dardust Faini, Elodie e Tommaso Paradiso.

Nell’estate del 2019 scrive, in collaborazione con il maestro Vaclav Kunes, il suo primo progetto, “Invasion”. Nel febbraio 2020, ad Halle, in Germania, è invece sua assistente nella nuova produzione “Evolution” per la compagnia di danza Ballett Rossa.

Neppure la pandemia nell’annus horribilis fermano Francesca. A luglio è di nuovo in scena con “The Watcher” per 420people&please the trees. In agosto inizia la preparazione di un nuovo lavoro, “Fuochi d’artificio” sempre con la “420People” di Praga, e, subito dopo, “Through Glass”, diretto da Silva Safková, che la vuole in coppia proprio con il suo direttore artistico Vaclav Kunes, e in “Origi” nel progetto europeo “Clash”.

Al Comune, e alla città di Ascoli si è presentata con un bellissimo video, che valorizza la bellezza della città e il fascino della sua arte. “Danzando fra le cento torri” ha fatto un botto di visualizzazioni sulla pagina web del Comune.
Team di produzione tutto locale con Stefano Degli Angioli di “My Event Bus”, l’acrobata Mirko Tulli, Jacopo Cecchini e Vinicio Simonetti per le musiche, Paolo Prosperi videomaker, Alessandro Cocci e Peppe Di Caro alla fotografia.

Per natura Amy non si arrende neppure all’immobilismo generale imposto dalla pandemia. Alla paralisi di ogni attività, soprattutto, peccato grandissimo questo, di carattere culturale. Partecipa al bando comunale “Riabitare i Parchi” per far rinascere alcuni locali, ora fatiscenti e abbandonati, nella centralissima via del Trivio.

«Insieme al geometra Emidio Celani, abbiamo individuato questi locali da riqualificare e valorizzare come meritano – spiega Francesca-. Il nostro progetto è di far nascere fra quelle storiche mura una Accademia di danza contemporanea, che possa ospitare manifestazioni di alto livello, con coreografi di fama mondiale».

Pensa in grande, come sempre, Francesca Amante. Non al proprio orticello privato, ma all’interesse generale. Al bene, principalmente, della città, che ha amato da subito. E che ha dimostrato, con i fatti, di amare. Lei, teramana di Mosciano. Lei, che ha vissuto gli ultimi dieci anni sulle ribalte più prestigiose di mezza Europa.

«Sono qui che combatto ogni giorno, ad aspettare buone notizie dal Comune, ma i tempi saranno, prevedibilmente, molto lunghi -prosegue Francesca-. Vorrei farmi conoscere il più possibile. Per poter trasmettere a tutti gli ascolani la mia passione, le mie esperienze, la mia forza di voler rendere ancora più magica la città». E viva. Vitale. Piena di interessi, ricca di manifestazioni, e affollata di tanta bella gente in giro. Un sogno. Un bel sogno davvero. Soprattutto ora, in questo stato attuale di tristissima, generale, depressione da Covid, e un centro storico bello quanto vuoi, ma già morente da molto tempo prima.

Ma Francesca ai suoi sogni, tutti, ci ha sempre creduto. “Spazio d’arte coreutica” si chiama il suo progetto. Arte coreutica nella sua accezione più ampia.

«Il progetto mira alla formazione artistica all’organizzazione di eventi pubblici e stage di aggiornamento di altissimo profilo -conclude-. Le attività del centro tornerebbero così a vivere, I nostri giovani talenti non se ne andrebbero più lontano. Io vorrei solo poter trasmettere le mie esperienze, che poi sono solo il frutto dei miei sacrifici, a tanti ragazzi e ragazze innamorati, come me, della danza, dell’arte, della cultura. Condivisione, confronto delle diverse professionalità e un pizzico di sana competizione, possono essere considerate le parole chiave. Io ci credo nel mio sogno».

Crederci. E’ il modo migliore che abbiamo per provare a realizzarli, i nostri sogni.


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