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Reddito e pensione
di cittadinanza:
oltre 1.500 percettori
in meno nel Piceno

I DATI sono stati elaborati da Guido Bianchini (Uil) su base locale estrapolandoli dall'osservatorio Inps nazionale. Il confronto emerge tra febbraio 2021 e lo stesso periodo dello scorso anno. Ecco le sue considerazioni
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Sono state oltre 1.500 in meno le persone che hanno percepito reddito o pensione di cittadinanza nel Piceno.
Il dato, reso noto da Giudo Bianchini, esperto della Uil di Ascoli che periodicamente analizza i numeri dell’osservatorio dell’Inps, si riferiscono al mese di febbraio 2021, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ed è in linea con la tendenza regionale.
Nelle Marche infatti a febbraio di quest’anno hanno percepito il contributo 22.202 persone (484.77 euro l’importo medio). A gennaio 2020 erano 35.056.
A 524 nuclei familiari è stato revocato il diritto e a 1.665 sono decaduti dal diritto.

Nella provincia di Ascoli le persone che hanno percepito le prestazione nel mese di febbraio 2021 sono state 3.664 per Rdc (importo medio pari a 486,72 euro) e 204 per Pdc (importo medio mensile pari a 262,78 euro).

A febbraio 2020 erano state 5.191. Quindi con una diminuzione di 1.527 unità. 

Per quanto riguarda il Reddito di emergenza, entrato in vigore con decreto legge di maggio 2020, nelle Marche sono state accolte 11.018 richieste, 114 sono in lavorazione, 13.127 respinte cancellate richieste.

Nel Piceno hanno ricevuto l’aiuto 1.612 persone per un importo medio mensile 546.46 euro, 1.350 per un importo medio mensile 541.84 euro e 359 per un importo medio mensile 507.68 euro.

«Questo calo spiega Bianchini dipende dell’aggiornamento della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), indispensabile per poter proseguire con l’erogazione del beneficio, che può essere stata presentata in ritardo o aver provocato la decadenza del beneficio.  

Tra gennaio e febbraio 2021, è stato revocato il beneficio a oltre 2.000 nuclei, con conseguente sospensione e azione di recupero del pregresso: la causa prevalente di revoca (33%) è stata la titolarità di autoveicoli o motoveicoli da parte di qualche componente del nucleo, chiaro effetto dei controlli generati grazie alla convenzione attivata da Inps con ACI.  

Altre cause di revoca sono state le dichiarazioni non conformi rispetto al patrimonio mobiliare (20%) e ai redditi da attività lavorativa (18%). 

Infine qualcosa è già cambiato per il reddito di cittadinanza poiché il Decreto sostegni ha previsto un finanziamento di un miliardo e l’aumento della platea.  

Anche il reddito di emergenza verrebbe allargato inserendo anche un parziale ristoro per l’affitto, e si discute di un sussidio analogo per i soggetti ai quali è scaduta la Naspi che dovrebbe essere prorogata di due mesi per le richieste e per i primi mesi del corrente anno. 

Potrebbe rientrare nel decreto anche la possibilità per i percettori del Reddito di cittadinanza di lavorare temporaneamente, sospendendo il beneficio del sussidio, senza subire la perdita o la riduzione dell’assegno». 


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