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Asilo nido “Il passerotto”:
avviata la ristrutturazione,
ma non mancano le polemiche

CASTEL DI LAMA - La struttura potrà finalmente riaprire i battenti nel giro di sei mesi, quando saranno ormai trascorsi due anni dalla chiusura per inagibilità. Tuttavia, le dichiarazioni del locale circolo Pd e dell’ex vice sindaco Gianluca Re hanno scatenato un vivace botta e risposta tra maggioranza ed esponenti dell’opposizione
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di Federico Ameli

A un anno e mezzo dalla tanto discussa chiusura per inagibilità, inizia a vedere la luce in fondo al tunnel l’asilo nido “Il passerotto” di Castel di Lama, dove lo scorso 19 marzo sono ufficialmente iniziati i lavori di ristrutturazione.

L’asilo nido “Il passerotto” di Castel di Lama

A darne l’annuncio sui suoi canali social è stato il sindaco Mauro Bochicchio, che ha evidenziato le diverse problematiche riscontrate nel sopralluogo andato in scena lo scorso fine settimana, con il plesso di via Adige che sembra accusare in maniera piuttosto inequivocabile i prematuri segni del tempo e, con tutta probabilità, anche quelli di una realizzazione al di sotto degli standard previsti in ambito edilizio.

«In questo anno e mezzo – dichiara il primo cittadino – la struttura ha continuato a muoversi, come dimostrato dal fessurimetro posizionato nella zona dormitorio. Il movimento si nota anche in altre stanze, come ad esempio la cucina, dove è ben visibile l’allargamento delle crepe.

Scoprendo i plinti di fondazioni, le cui verifiche avevano evidenziato una capacità portante insufficiente e un coefficiente di sicurezza non adeguato alla normativa tecnica, sotto i pavimenti abbiamo trovato anche dell’acqua».

Gli interni dell’asilo nido

La struttura, chiusa per ragioni di sicurezza nell’agosto 2019 dopo circa 25 anni di attività, potrà ora beneficiare dei 200.000 euro stanziati con l’ordinanza firmata lo scorso anno dal Commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini.

In paese la notizia è stata accolta con entusiasmo dagli esponenti di ogni colore politico, con il locale circolo del Pd che, tra gli altri, ha espresso una certa soddisfazione nel constatare i progressi ottenuti lungo il percorso che porterà Castel di Lama a dotarsi finalmente di una struttura in grado di soddisfare le esigenze della cittadinanza.

«L’asilo nido comunale “Il passerotto” – spiega Stefano Falcioni, segretario della sezione lamense del Partito Democratico – da anni rappresenta un’eccellenza per Castel di Lama, un servizio pubblico di alta qualità erogato a prezzi accessibili a tutti tramite il quale il nostro Comune ha aiutato tantissime famiglie.

pd

Stefano Falcioni

Quando a settembre 2019 è stato dichiarato inagibile, le informazioni in nostro possesso e l’approccio dell’Amministrazioni nei confronti del problema ci hanno dato buoni motivi per pensare che si stesse valutando di dismettere il servizio, in totale contrasto con le nostre posizioni.

Il potenziamento degli asili nido, infatti, è un punto fermo e inamovibile nell’agenda programmatica del Partito Democratico per aiutare le donne a conciliare lavoro e famiglia; inoltre, il servizio ha una sua utilità anche nell’ottica di ridurre le disuguaglianze sociali.

Pertanto, allo stato attuale non possiamo che esprimere profonda soddisfazione per aver aiutato l’Amministrazione comunale a puntare ancora e con decisione sull’asilo nido, che è stato e deve restare un fiore all’occhiello del nostro paese».

«Un’opposizione costruttiva e propositiva» – come dichiarato dagli stessi dem – sulla quale il sindaco Bochicchio non ha potuto fare a meno di esprimere le sue personali perplessità. «Leggo con piacere che l’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’asilo nido “Il Passerotto” è stato molto apprezzato» afferma ironicamente il leader dei pentastellati in riferimento alle dichiarazioni dei democratici e di Gianluca Re, ex vicesindaco nel mandato di Francesco Ruggieri che a sua volta, sul suo profilo Facebook, aveva posto l’accento sull’importanza della battaglia da lui condotta all’indomani della chiusura per il bene delle famiglie lamensi.

«Tutti, in particolare il circolo Pd e Gianluca Re, ora si prodigano a sottolineare che se non fosse stato per loro questa struttura sarebbe rimasta chiusa in eterno – prosegue il Sindaco -. Per questo ringrazio tutti per le vostre “battaglie” e per la vostra opposizione costruttiva e propositiva.

Questa vicenda, però, mi ha però fatto riflettere: noi siamo stati bravi e lungimiranti ad ascoltare le vostre “proposte” e siamo riusciti a trovare il giusto compromesso per il bene di Castel di Lama. Voi rimanete in opposizione o a fare i blogger e noi continuiamo ad amministrare».

Gianluca Re

Chiamato in causa direttamente dal primo cittadino, Gianluca Re ha ribadito ancora una volta la sua soddisfazione per il ripristino di un servizio di fondamentale importanza per l’intera cittadinanza, manifestando però il suo personale dissenso nei confronti dell’operato e del disappunto mostrato dal sindaco sulla questione asilo.

«Credo che Bochicchio abbia perso un’occasione per evitare una polemica che non sussiste – afferma Re – dopo la chiusura del 2019 ha impiegato quasi cinque mesi prima di esprimersi sull’argomento annunciando la ristrutturazione in vista di una futura riapertura.

Personalmente, rivendico la battaglia che da allora ho portato avanti periodicamente sui social per spingere l’Amministrazione a non optare per la chiusura, che secondo me rappresentava il progetto iniziale della giunta Bochicchio. La stessa Paola Cannella – assessore ai Servizi sociali, ndr – era sul punto di dimettersi, lo ripeto da mesi senza che nessuno mi abbia mai smentito».

Secondo l’ex vice sindaco, in questi ultimi giorni i Cinque Stelle lamensi starebbero amplificando la portata di un provvedimento senza dubbio ragionevole, ma tutt’altro che eccezionale se valutato nell’ambito dell’agenda politica di un buon amministratore.

«L’ordinario non può essere fatto passare come straordinario: nel tempo, ogni amministrazione ha portato avanti ristrutturazioni e miglioramenti agli edifici pubblici. Non si tratta di nulla di eccezionale, mentre il Sindaco rivendica e sbandiera come una vittoria un qualcosa che tutti avrebbero fatto al suo posto.

Noi – l’ex giunta Ruggieri, ndr – in passato abbiamo trovato i finanziamenti e provveduto ad appaltare i lavori dell’asilo di via Garibaldi e, ereditando un progetto della precedente Amministrazione, abbiamo anche predisposto una rete in fibra di carbonio sul fronte strada della scuola media Mattei che in occasione del sisma ha evitato danni più gravi alla struttura, riaperta dopo appena diciotto giorni.

L’Amministrazione fa ciò che deve fare, è il Sindaco ad atteggiarsi sempre da salvatore della patria. La polemica è il sale della battaglia politica, ma un primo cittadino, rappresentando l’intera comunità, dovrebbe astenersi dal farla continuamente e in maniera divisiva. Io ho semplicemente fatto quello che deve fare chi ha a cuore il bene della cittadinanza, pungolando e tenendo viva una polemica che va a vantaggio dei residenti».

La replica di Bochicchio non si è fatta attendere, con il sindaco di Castel di Lama che ha sottolineato come la riqualificazione dell’asilo rappresentasse l’unica via percorribile, evidenziando contestualmente le responsabilità dei suoi predecessori.

Mauro Bochicchio

«Mi sono confrontato con gli altri esponenti della maggioranza – spiega il primo cittadino – e con il progettista per stabilire cosa fosse meglio fare per la comunità. Una volta verificato che i costi di una nuova struttura, che si sarebbero aggirati attorno ai 600.000/800.000 euro, non sarebbero stati sostenibili per le casse del Comune, abbiamo intrapreso un percorso compatibile con i nostri bilanci.

Siamo stati bravi e fortunati a beneficiare del finanziamento del governo Conte – con il quale Anna Casini e la regione Marche non hanno mai avuto a che fare – e con 330.000 euro complessivi potremo restituire ai cittadini una struttura in grado di ospitare trenta bambini.

Certo è che avremmo potuto sfruttare quel denaro in altro modo se la vecchia Amministrazione non avesse puntualmente chiuso le crepe nascondendo i reali problemi della struttura, con il sisma che ha inevitabilmente ha peggiorato la situazione».

Stando alla ricostruzione del sindaco, la struttura sarebbe stata riaperta una settimana dopo il terremoto, «ma non si è trattato né di un atto di bravura né di una scelta politica. Nella nostra Provincia, il Comune di Castel di Lama è stato quello che ha ricevuto il minor numero di finanziamenti per la riqualificazione degli edifici pubblici dato che le strutture erano state fatte passare per sicure, costringendoci di fatto qualche anno più tardi, dopo l’ennesimo scricchiolio sospetto, a impiegare i fondi del governo e un importante contributo del Comune per avviare la ristrutturazione.

È stato fatto un lavoro certosino per arrivare a una soluzione ottimale per il nostro paese, anche se la domanda al momento è molto deficitaria: come ogni anno, stiamo offrendo un supporto alle famiglie per l’iscrizione ai nidi privati, ma finora abbiamo ricevuto pochissime adesioni».

Polemiche a parte, da una prima stima i lavori di ristrutturazione dovrebbero concludersi nel giro di sei mesi, in tempo utile dunque per il canonico inizio dell’anno scolastico o al massimo con un paio di settimane di ritardo. Presto Castel di Lama potrà nuovamente contare su un servizio indispensabile per la comunità e in grado – almeno si spera – di mettere finalmente tutti d’accordo.


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