di Tiziano Vesprini
La Grotte di Frasassi-Colle San Giacomo, sesta tappa del Giro d’Italia, dalla provincia di Ancona a quella di Ascoli, scatta alle 12,42 e, dopo un breve tratto turistico, alle 12,53 viene dato il via ufficiale alle ostilità.
Già nei primi chilometri iniziano i primi scatti per portare via la fuga di giornata, che prende forma nel tratto da Fabriano (Ancona) a Castelraimondo (Macerata) con sei corridori in avanscoperta: gli italiani Simone Ravanelli e Dario Cataldo, il belga Jimmy Janssens, lo svizzero Gino Mader, lo sloveno Matej Mohoric e il francese Simon Guglielmi. Poco dopo altri due atleti fuoriescono dal gruppo e raggiungono i fuggitivi all’altezza del “traguardo volante” di Pieve Torina: l’olandese Geoffrey Mollema e il francese Baule Bouchard.
Gli otto fuggitivi proseguono d’amore e d’accordo raggiungendo un vantaggio massimo poco sopra i cinque minuti che si mantiene tale fino al passaggio del Gran Premio della Montagna di Forca di Gualdo, che vede passare per primo Bouchard davanti a Ravanelli.
Nel frattempo le condizioni atmosferiche si fanno molto difficili, e a questo punto arriva il forcing dello squadrone “Ineos” che riduce fortemente il distacco tra i fuggitivi ed il gruppo principale.
Sul GPM di Forca di Presta, all’ingresso della provincia di Ascoli, passa per primo lo sloveno Mohoric davanti a Dario Cataldo. La “maglia rosa” De Marchi ha perso già oltre un minuto di svantaggio dal gruppo principale.
Inizia la discesa, e a 53 chilometri dall’arrivo il gruppo dei fuggitivi ha ancora poco più di 2 minuti di vantaggio sul gruppo dei migliori.
Lungo la scivolosissima discesa, causa pioggia battente, per raggiungere la Statale Salaria, alcuni corridori spericolati cercano invano l’allungo e altri in difficoltà scivolano ma senza gravi conseguenze fisiche.
Mader, Mohoric, Mollema e Cataldi staccano i compagni di fuga in discesa nel frattempo dal gruppo scappano Ciccone, Bardet e Bettiol che raggiungono Ravanelli, Janssens e Guglielmi.
All’ingresso della Salaria, i quattro di testa hanno oltre due minuti di vantaggio sugli altri quattro inseguitori e circa tre minuti dal gruppo tirato dal piemontese campione del mondo a cronometro, Filippo Ganna della “Ineos”.
Dopo il passaggio nel tratto cittadino di Ascoli, all’ingresso della salita per Colle San Giacomo, sotto una fitta pioggia, i quattro fuggitivi hanno due minuti di vantaggio sul gruppo dei migliori che nel frattempo ha ripreso i quattro che hanno fatto tutta la Salaria tra gli attaccanti e il gruppo.
E siamo al tratto finale, l’arrampicata che porta a Colle San Marco e quindi a Colle San Giacomo. Dopo un chilometro si stacca lo sloveno Mohric, e restano in tre in testa. La pioggia si placa e qualche raggio di sole raggiunge i “girini”.
Il gruppo, segnalato a 2 minuti e 25 secondi, è sempre tirato da Ganna che sta lavorando per portare al successo il suo capitano, il colombiano Egan Bernal.
A 10 chilometri dall’arrivo i tre fuggitivi conservano poco oltre due minuti di vantaggio dal gruppo, che nel frattempo ha riassorbito Mohorich.
Cinque chilometri alla vetta. I fuggitivi non mollano molto e hanno un minuto e mezzo di vantaggio che si riduce a un minuto a tre chilometri. A questo punto lo svizzero Gino Mader cerca l’allungo sui compagni di fuga e la pioggia torna a cadere sui corridori.
Ma Mader tiene duro e taglia per primo il traguardo con 12 secondi di vantaggio su Egal Bernal, Dan Martin, Remco Evenepoel, Giulio Ciccone, Damiano Caruso e via via tutti gli altri.
La “maglia rosa”, a sorpresa, va al 23enne ungherese Attila Valter.
L’ORDINE D’ARRIVO DELLA TAPPA
LA CLASSIFICA GENERALE
LA CLASSIFICA SCALATORI / MAGLIA AZZURRA
LA CLASSIFICA A PUNTI / MAGLIA CICLAMINO
LA CLASSIFICA GIOVANI /MAGLIA BIANCA
LA FOTOGALLERY
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