di Giorgio Fedeli
Due ragazzi di circa 20 anni, di origini nordafricane, sono morti la notte a scorsa, 13 maggio, in un appartamento di corso Cavour, nel cuore di Fermo. Quando i sanitari della Croce Verde sono arrivati sul posto, per un giovane non c’era ormai più nulla da fare. E un secondo ragazzo, che si trovava nello stesso appartamento del primo, è spirato intorno all’1,30 in ospedale, dopo essere stato soccorso e trasportato al “Murri” di Fermo in gravi condizioni.
In corso Cavour, insieme ai sanitari, sono arrivati anche gli agenti della Questura di Fermo. Una Volante e personale della Polizia Scientifica e dell’Immigrazione, con in testa il vicario del questore, Ignazio Messina, e il dirigente proprio dell’Immigrazione, Pierpaolo Varrasso. Con loro anche i Vigili del fuoco con un camion e un pick up, come previsto dal protocollo.
I poliziotti hanno temporaneamente chiuso la strada per agevolare le operazioni di soccorso, prima, e le indagini poi. Bocche cucite, al momento, sulla ricostruzione dei fatti che hanno portato al duplice, tragico, epilogo anche se sembra che la principale pista seguita dagli inquirenti della Questura sia quella legata alla tossicodipendenza.
Le indagini proseguono serratissime. E si attende anche il pronunciamento del medico legale sulle cause dei decessi.
Gli investigatori, infatti, oltre a ricostruire gli ultimi istanti di vita dei due ragazzi e le cause che hanno provocato il loro decesso, stanno anche lavorando per capire se in serata, in quell’appartamento, sia passato anche qualcun altro. Qualcuno, insomma, in grado di fornire utili, se non addirittura essenziali, informazioni sul dramma consumatosi nel cuore di Fermo.
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