In seguito alla sottoscrizione dello scorso 6 aprile del protocollo nazionale per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, la Confartigianato interprovinciale di Macerata-Fermo-Ascoli si è mobilitata intercettando le esigenze delle imprese.
La possibilità di anticipare la vaccinazione pubblica, e quindi mettere quanto prima l’azienda in sicurezza, è una grande opportunità che realizza il duplice obiettivo di concorrere ad accelerare e implementare a livello territoriale la capacità vaccinale anti covid e rendere più sicura la prosecuzione delle attività commerciali e produttive accrescendo il livello di sicurezza degli ambienti di lavoro.
Il punto vaccini di Ascoli al palasport di Monticelli
Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo ha sottoscritto convenzioni con Centri e strutture sanitarie private sulle tre province, che saranno messe a disposizione di tutte le imprese associate per la somministrazione del vaccino.
Nel Piceno: Meding Group Srl (Monteprandone), Pianeta Salute Srl (Folignano), le strutture KOS Care Srl.
«Dei nostri associati sulle tre province – dice il presidente Renzo Leonori – stimiamo circa 5.000 dipendenti e 12-15.000 fra titolari, soci e collaboratori potenzialmente vaccinabili. Da parte nostra c’è il massimo impegno e collaborazione per concretizzare il progetto di vaccinazione aziendale, che auspichiamo possa avere una rapida realizzazione. Inoltre stiamo discutendo un ulteriore accordo con Federfarma Marche che in regione conta circa 250 farmacie, di cui 120 dislocate nelle nostre tre province. Considerando la possibilità di effettuare dalle 4 alle 6 dosi l’ora, nelle Marche potremmo arrivare a garantire almeno 1.000 vaccini ogni 60 minuti».
Il punto vaccini di San Benedetto al PalaSpeca
E’ stato predisposto un modulo di pre-adesione per meglio gestire la campagna vaccinale, monitorando il numero di lavoratori, titolari, collaboratori e soci disponibili a ricevere la somministrazione del vaccino e la scelta della struttura sanitaria.
Le spese per la somministrazione saranno a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura di vaccini, dispositivi per la somministrazione (siringhe, aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite, saranno a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
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